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«Grazie per i sette anni che ho vissuto con te. I più belli della mia vita. Vi amerò per sempre». Catalin Florin Lovin è un uomo di origine romena. Abita in Lombardia, a Villanterio (Pavia), e un allevatore professionista di piccioni.
Sulla sua pagina Facebook c’è la foto con Andreea Antochi e una data: inizio relazione 30 gennaio 2018. Si erano sposati nel 2021. Andreaa aveva trent’anni ed è morta mentre stava partorendo il loro primo figlio. Per questo Catalin Florin Lovin scrive al plurale «vi amerò per sempre». Un’amica della coppia ha convocato per oggi un corteo a Pavia: «Abbiamo pensato di organizzare una manifestazione davanti all’ospedale San Matteo di Pavia perché non è giusto che una donna vada a partorire e alla fine perda la vita insieme al figlio».
RICOSTRUZIONE
Cosa è successo? Al momento non ci sono elementi per affermare che vi sia stato un errore dei medici. C’è un’inchiesta in corso per capire le cause della tragedia. La successione dei fatti che trapela da Pavia è drammatica. La giovane donna non aveva mai avuto problemi di salute ed era alla sua prima gravidanza. Domenica: Andreea, nel reparto di Ostetricia del San Matteo, viene sottoposta alle procedure per indurre il parto. Notte tra lunedì e martedì: c’è il lungo travaglio, la situazione si complica, Andreea ha una grave insufficienza respiratoria. Subentra l’arresto cardiaco. Per un’ora i medici fanno di tutto per rianimarla. Inutilmente. In quella fase convulsa e angosciante c’è un ultimo disperato tentativo per salvare il neonato: viene eseguito il taglio cesareo, ma anche il piccolo purtroppo muore.
Ad oggi ci sono pochi punti fermi. La Procura di Pavia ha confermato: abbiamo avviato un’inchiesta sulla morte di Andreea Mihaela Antochi e del bimbo che portava in grembo, Sasha Andrei Lovin, durante il parto al Policlinico San Matteo. L’indagine è cominciata in seguito alla denuncia presentata da Florin Catalin Lovin. Il fascicolo è contro ignoti e ipotizza i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Per ora, insomma, siamo ancora nel territorio degli “atti dovuti”. Scrive la procura di Pavia con estrema prudenza: «È stata disposta l'acquisizione di tutta la documentazione sanitaria relativa alla gestante presso il Policlinico San Matteo di Pavia ed entrambe le salme sono state poste a disposizione dell'autorità giudiziaria per l'autopsia. Il procedimento penale prosegue al fine di accertare eventuali condotte colpose e individuare eventuali responsabilità dei sanitari».
LUTTO
Dal canto suo la direzione dell’ospedale pavese ha diffuso un comunicato in cui spiega: «Per tutta la comunità del San Matteo questa è una giornata di lutto. La morte di una mamma e del suo bambino è un dramma dolorosissimo. Il nostro pensiero accorato è tutto rivolto a chi non c’è più e ci stringiamo a chi ne piange la scomparsa. C’è un’indagine in corso a cui il nostro istituto garantisce piena collaborazione per i dovuti accertamenti. Per parte nostra, non possiamo fare altro che ribadire il valore e l’alta professionalità dei medici e di tutto il personale del San Matteo, che dedicano tutta la propria vita, con incredibile abnegazione, a salvare vite e a farne nascere di nuove».
Il Policlinico San Matteo è una struttura molto importante in Lombardia. Si tratta di un Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) di rilievo nazionale ed internazionale di natura pubblica, struttura di riferimento per la Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia. Ha anche collaborazioni in corso con istituti stranieri di prestigio come Johns Hopkins Medicine International, Irvine University California, Boston University, Mayo Clinic Rochester. Dunque, si tratta di un ospedale a cui ci si affida con grande fiducia. Solo l’inchiesta potrà chiarire perché Andreea e il suo bimbo sono morti.
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