Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Assicurazione obbligatoria anti catastrofi, altolà di Salvini: «Le case non si toccano»

2 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

Mentre a Palazzo Chigi ieri mattina il Consiglio dei ministri, presieduto dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, ha dato il via libera allo stato di emergenza di 12 mesi per Emilia Romagna e Marche, stanziando 24 milioni per la ricostruzione delle aree maggiormente colpite dal maltempo, la Lega ha messo il veto su qualsiasi obbligo riguardante l’assicurazione sulla casa contro le catastrofi, rilanciato poche ore prima dallo stesso Musumeci. Si sgonfia invece la polemica sulla polizza obbligatoria per le imprese, nata da un emendamento di Fratelli d’Italia che ne rinviava l'entrata in vigore di un anno, al 31 dicembre 2025. Non ci sarà alcun rinvio, ha fatto sapere il ministero delle Imprese, come concordato da Urso e Giorgetti. E l’emendamento al decreto Omnibus è stato ritirato.

Assente, dal Cdm di ieri mattina, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dall’Expo Divinazione di Siracusa ha commentato i provvedimenti adottati: «Abbiamo convocato in tempo reale il Cdm, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, abbiamo fatto uno stanziamento iniziale per le urgenze di 20 milioni e siamo rimasti d'accordo con la regione che poi va valutato quando si ha più chiara l’entità di ciò che è accaduto, nelle prime ore diventa un po’ difficile». «Ho parlato ieri con la presidente - ha proseguito il premier -, con il ministro competente, con il capo della protezione civile, con il generale Figliuolo, stiamo lavorando».

LE DECISIONI

Uno stato di emergenza di 12 mesi che riguarderà le province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e la fascia costiera delle Marche dove, grazie ai 24 milioni stanziati, potranno essere garantiti gli interventi più urgenti, come l’assistenza agli sfollati e il ripristino dei servizi pubblici.

A fare da eco alle parole del premier, a margine del Cdm, il ministro Musumeci. Siamo «puntuali nei nostri adempimenti e vicinissimi alle regioni colpite. Questi sono i primi interventi, ma naturalmente il commissario delegato dovrà farci una relazione, una ricognizione delle spese sostenute, spese che si vanno a sommare a quelle dello scorso anno», ha spiegato il ministro che ha parlato anche del lavoro del commissario per la ricostruzione delle regioni colpite dall'alluvione lo scorso anno, Francesco Paolo Figliuolo: «Sta lavorando con grande senso di responsabilità».

LO SCONTRO

Da una parte la soddisfazione del ministro Musumeci per il sostegno del governo alle zone devastate dal maltempo, dall’altra lo scontro con la Lega che ha preso di mira proprio Musumeci, reo di aver parlato di obbligo di polizze anticatastrofi per le famiglie. Anche se poi, uscendo dal Consiglio dei ministri, ha corretto il tiro: «C’è un confronto aperto, un ragionamento per capire se le compagnie sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato, poi bisogna decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo». Parole che non sono bastate a Matteo Salvini. «Lo Stato può dare indicazioni, però non viviamo in uno Stato etico dove lo Stato impone, vieta o obbliga a fare». Anche perché, ha aggiunto il deputato Stefano Candiani, l’obbligo equivarrebbe ad una «tassa a favore delle compagnie assicuratrici». Dunque, ha concluso, si tratta di una proposta «non condivisibile e non accettabile».

Per una polemica che monta, ce ne è un’altra che rientra. Quella sul rinvio della norma che prevede l’assicurazione obbligatoria sulle imprese contro gli eventi catastrofici, nata da un emendamento di FdI al decreto omnibus che rinvia i termini di un anno. Musumeci, uscendo la Palazzo Chigi, ha affermato che «la legge sulla polizza assicurativa è già obbligatoria, non so di cosa stiamo parlando, è stata votata dal Parlamento nel dicembre scorso e nella legge di bilancio 2024. Per le aziende, c’è una legge già approvata, non c'è nulla da rinviare».

Conferme sono arrivate anche da alcune fonti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: Nessun rinvio, come concordato dal ministro Adolfo Urso, con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Peraltro, proprio lunedì - aggiungono le fonti - si terrà al Mimit un incontro con le associazioni di categoria, per illustrare in via generale i contenuti dello schema di decreto attuativo per rendere operativo l’obbligo.

Leggi tutto l articolo