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Belotti e la maledizione Toro: una carriera da globetrotter senza più segnare

6 ore fa 1
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C’è un legame speciale che da 76 anni lega Benfica e Torino, visto che il Grande Torino morì a Superga il 4 maggio 1949 dopo aver giocato la sua ultima partita a Lisbona contro le “aquile” portoghesi, e chissà che ora non possa aiutare Andrea Belotti a ritrovare se stesso. L’ex capitano granata, infatti, riparte dal Benfica dopo aver smarrito i gol e la gloria nel momento in cui ha deciso di divorziare dal Toro due anni e mezzo fa. Quasi una maledizione, visto come ha collezionato fallimenti con Roma, Fiorentina e persino Como. In tutto ha realizzato 16 reti in 111 partite in questo periodo da globetrotter, mentre a Torino ne aveva stampate 113 in 251 presenze dal 2015 al 2022.

Non solo i numeri non tornano, ma ora anche la presenza del Gallo nel calcio italiano. Dopo aver vinto l’Europeo con la Nazionale nel 2021, diventando uno degli eroi azzurri di Wembley, è lentamente sparito dalla scena fino a diventare una riserva fissa del neopromosso Como. Per questo a 31 anni ha deciso di provare a cambiare tutto, in primis campionato e nazione: è la sua prima esperienza all’estero e nel Benfica, dove è stato accolto dal presidente Rui Costa, spera di potersi rilanciare a suon di gol. «Darò tutto me stesso per regalare gioia e magari vincere dei trofei», ha detto l’attaccante che in questa prima parte di stagione ha collezionato 18 presenze e 2 gol nel Como.

Belotti ha già vissuto l’atmosfera magica dello stadio Da Luz, la sua nuova casa, visto che il 27 luglio 2016 ha giocato un’amichevole con il Toro per onorare la memoria di Eusebio e quella del Grande Torino. Magari ora potrà chiudere il cerchio, sfruttando l’occasione per vedere la bellissima mostra che il museo del Benfica sta dedicando alla squadra scomparsa nella tragedia di Superga. C’è un passato da ritrovare e anche da ricucire, considerando quanto era amato Belotti nel Toro e come si è lasciato male con i tifosi e la società. Anche questo ha pesato nel momento in cui Vanoli chiedeva il sostituto di Zapata e Cairo – ma anche il Gallo - non ha mai preso in considerazione la possibilità di un ritorno. Ora una nuova chance in quel Benfica dove il Toro è sempre presente.

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