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Bielorussia, esercitazioni militari al confine con Lituania e Polonia. Lukashenko: «Ci stiamo preparando alla guerra»

7 mesi fa 11
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Oggi, martedì 2 febbraio, la Bielorussia ha iniziato delle esercitazioni militari nelle zone che si trovano al confine tra Ucraina, Lituania e Polonia. Le operazioni continueranno per tre giorni, come ha riferito il Ministero della Difesa bielorusso, in particolare nelle regioni di Gomel e Grodno: l'obiettivo è quello di intensificare l'addestramento difensivo direttamente sul campo. La mobilitazione avviene dopo l'allarme, lanciato dalla Lituania, di un possibile attacco da parte della Bielorussia. 

L'esercitazione

Nel periodo dal 2 al 4 aprile, sotto la guida del commissario militare della regione di Gomel, si svolgerà quest'esercitazione a cui prenderanno parte sia milizie nazionali che funzionari dei distretti di Rogachev e Kormyan. Verrà effettuata anche una valutazione della prontezza dei delle unità militari, in modo tale da procedere a un addestramento mirato che vada a colmare le lacune evidenziate nelle procedure più complesse. Negli stessi giorni, esercitazioni simili si terranno nel distretto di Voronovsk nella regione di Grodno. Le truppe impareranno anche come comportarsi nel caso in cui venga emanata la legge marziale.

Le altre operazioni militari

Il Ministero della Difesa ha inoltre affermato che nel periodo dal 2 al 26 aprile, sotto la guida del capo del comitato esecutivo del distretto di Viley della regione di Minsk, si terrà un'altra esercitazione a cui prenderanno parte i membri di diversi battaglioni e si darà il benevnuto alle nuove reclute. Durante questo raduno, i cadetti inizieranno il loro addestramento specializzato. Tutti questi appuntamenti vanno ricondotti a una generale mobilitazione che ha avuto inizio in Bielorussia a partire dall'11 marzo, con l'obiettivo di rafforzare le difese militari del paese. Almeno 3mila riservisti sono coinvolti in queste esercitazioni. Vi prendono parte anche alcuni mercenari del gruppo paramilitare Wagner, sciolto dal Cremlino.

La posizione della Bielorussia

La Bielorussia è senza dubbio il più stretto alleato di Mosca. Le sue relazioni con i paesi occidentali sono andate via via peggiorando negli ultimi anni, da quando il presidente Lukashenko ha permesso alla Russia di utilizzare il territorio bielorusso per lanciare un attacco a Kiev. Negli scorsi giorni la Lituania ha espresso preoccupazione per un possibile attacco militare da parte della Bielorussia contro i paesi vicini, in seguito a un video circolato su Telegram in cui è lo stesso Lukashenko a non escludere questa eventualità. 

Le parole di Lukashenko

Il leader bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato oggi (martedì 2 aprile), durante una visita alla città di Grodno (nei pressi della quale sta avendo inizio in queste ore l'esercitazione militare) che il paese si sta «preparando alla guerra». Lo riporta l'agenzia di stampa Belta. «Non bisogna credere a chi dice che vogliamo andare in guerra. Ci stiamo preparando per la guerra, lo ammetto apertamente. Non ho inventato io la massima: se vuoi la pace, preparati alla guerra, ma è assolutamente vera», ha detto il presidente, che poi avrebbe aggiunto: «Se gli occidentali vogliono lamentarsi e criticare le nostre azioni, capirò che stiamo facendo la cosa giusta. Se cominciassero a lodarci, allora sarebbe una brutta notizia». Lukashenko ha fatto capire chiaramente che la Bielorussia è disposta a lasciare che la Russia utilizzi il suo territorio per lanciare una nuova offensiva contro l'Ucraina (cosa che è già accaduta) e che è pronta a prendere parte attiva alla guerra se Kiev si dovesse mostrare ancora più aggressiva nei suoi confronti. 

La risposta dell'Ue

«L'Ue rappresenta una minaccia solo per coloro che disprezzano la democrazia, i diritti umani, i diritti dei cittadini e il rispetto delle regole e del diritto internazionale nelle relazioni internazionali. Non è un'alleanza aggressiva, non bisogna averne paura, salvo coloro che cercano di minare il rispetto per le regole internazionali e per la democrazia e i diritti umani». Lo ha detto il portavoce dell'Ue per la politica estera, Peter Stano, interpellato nel briefing con la stampa in merito alle dichiarazioni del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che si starebbe preparando alla guerra. «Non lo consideriamo un presidente - ha rincarato Stano -, ha frodato le elezioni e continua a opprimere la sua popolazione, è complice dei crimini commessi dalla Russia in Ucraina e stiamo lavorando per rendere l'Europa attrezzata per affrontare tutte le minacce che provengono da persone come Lukashenko».

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