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Alessandra Menzani 26 dicembre 2024
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Un mea culpa coi fiocchi, parole sante quelle del mito del cinema Francis Ford Coppola. Non sono tante le persone che chiedono scusa, solo i cretini non cambiano idea e il regista statunitense certo non è un fesso. «In definitiva, sono io lo s***nzo che ha iniziato a mettere i numeri nei titoli dei film. Me ne vergogno molto, e chiedo scusa a tutti quanti». Coppola chiede perdono per essere stato il primo di fatto ad aver inventato i sequel. Il numero dopo il titolo del film, come dice lui: 2, 3, 4 e anche oltre.
In una recente intervista al Washington Post il regista di Megalopolis svela un suo particolare rimpianto legato alla trilogia de Il Padrino. Il cineasta sembra infatti ritenere di aver inaugurato una moderna tendenza del cinema considerata particolarmente divisiva, per non dire fastidiosa, ovvero la moda dei sequel. Dopo il successo del primo capitolo nel 1972 con protagonisti Al Pacino e Marlon Brando, la Paramount Pictures si disse interessata a realizzare altri film dedicati alla saga dei Corleone. Coppola avanzò quindi delle richieste che a suo modo di vedere avrebbero dovuto dissuadere lo studio dal portare avanti il progetto, come l’assegnazione del titolo Il Padrino – Parte II ispirato al film muto russo in due parti Ivan il Terribile.
E così fu. Eppure, secondo alcuni, il Padrino II era addirittura superiore al primo. De gustibus. A volte (poche) il bis è quasi più bello. Terminator 2 con Arnold Schwarzenegger, con il robot che diventa buono e aiuta il protagonista a salvare l’umanità, non ha nulla da invidiare alla pellicola che ha aperto la saga. Così come Alien 2 che, girato nel 1986 rispettava pienamente l’America forte reaganiana, era un film all’altezza del primo, sempre con Sigourney Weaver.
Stesso discorso per Rambo e Rocky che hanno retto abbastanza bene almeno per tre sequel. Di recente è uscito Il Gladiatore 2, vent’anni dopo il primo kolossal con Russel Crowe. Sempre diretto da Ridley Scott, interpretato da Paul Mescal e Denzel Washington, sta piacendo molto. Però sono più le volte che lo spettatore resta deluso quando una pellicola di grande successo e amata viene replicata. Gli stessi Alien, dopo il secondo, o Lo Squalo: il primo, diretto da Steven Spielberg nel 1975, è sicuramente una pietra miliare, cosa che non si può affermare sui successivi. Lo Squalo 2, Lo Squalo 3 (addirittura tridimensionale) e Lo Squalo 4, film di serie B ad essere generosi. L’ultimo, in particolare, era stato rinnegato persino dal protagonista, Michael Caine, che aveva dichiarato di aver accettato solo per soldi.
Passando alla commedia, Il Diario di Bridget Jones è stata un’opera molto divertente, poi hanno voluto fare il 2 e la qualità è scesa. Adesso arriverà il terzo capitolo, non siamo molto convinti. La saga di Fantozzi per almeno tre sequel è stato eccellente, poi è degenerato alla fine ad esempio con Fantozzi in Paradiso. Sex and the city 1 era leggero, spassoso, sebbene inferiore alla serie televisiva che aveva segnato un’epoca. Sex and the city 2 era, invece, patetico.