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Tutti gli artisti previsti per il concerto di Capodanno a Roma si sono ritirati. Erano tre cantanti sul palco del Circo Massimo la notte del 31 dicembre. A uno, Tony Effe, è stato chiesto di fare un passo indietro a causa dei suoi testi considerati violenti. E di fatto è stato escluso. Gli altri due, prima Mahmood e poi un'ora e mezza dopo Mara Sattei, hanno deciso di ritirarsi oggi per esprimere soldarietà a Tony Effe che, secondo loro, ha subito una censura.
Concerto Capodanno a Roma, colpo di scena: nessuno si vuole più esibire al Circo Massimo: evento a rischio
E ora il concerto di Capodanno al Circo Massimo rischia di saltare e quindi di essere memorabile, per davvero. Ad oggi su quel palco non salirà nessuno. Non solo Tony Effe, ma anche Mahmood e Sattei.
È stato Alessandro Mahmood ad aprire le danze della rinuncia con una story su Instagram pubblicata nel primo pomeriggio: «Sono contrario alla censura a Tony Effe», ha scritto.
Così Mara sattei si è ritrovata ad essere l'unica cantante in scaletta e non ha potuto far altro che adeguarsi. «Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma anch'io non prenderò parte all'evento».
Problema veglione in Campidoglio dove era tutto pronto, o quasi. Gli uffici avevano dovuto comunque rimodulare lo spettacolo che non vedrà l'esibizione di Nicolò Rapisarda, questo il vero nome del rapper romano, autore di testi che secondo il Comune sono violenti e inappropriati. Ma ora che Mahmood e Mara Sattei si sono autoesclusi il problema non è banale: si è creata una voragine incolmabile nella scaletta del concerto pubblico più importante dell'anno insieme a quello del Primo maggio. E i conduttori, gli speaker di Rds Francesca Romana D’Andrea e Filippo Ferraro, sono gli unici sicuri sul palco che quindi non prevede esibizioni, stando a quanto successo.
È un inedito assoluto: non era mai successo prima che degli artisti ingaggiati per il concertone dell'ultimo dell'anno dessero forfait all'ultimo minuto.
Concerto Capodanno a Roma, Mahmood rinuncia al palco
«L'arte non si censura», ha scritto Mahmood protestando contro la scelta del Comune che ha obbedito alla cultura woke, quella che fustiga qualsiasi espressione poco ortodossa, fuori dagli schemi del politicamente corretto. E così a pochi giorni dalla notte di San Silvestro, la Capitale si ritrova con un palco vuoto.
Ecco il testo della story dove compare l'annuncio di Mahmood.
«Ho aspettato fino all'ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all'esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura», ha scritto su Instagram.
LA REPLICA DEL SINDACO
Roma Capitale «non censura nessuno. A Roma in questi tre anni hanno suonato tantissimi artisti, di ogni genere e provenienza. Roma è e resta una città aperta e libera, che ama l'arte e la musica in tutte le sue forme. Difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni». Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Parlare di censura è quindi del tutto fuori luogo - aggiunge -. Tony Effe per altro ha già suonato a Roma e sicuramente avrà occasioni di suonare ancora nella nostra città. Tuttavia, è evidente che si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti. Il concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città».
Gualtieri diceva: «Tony Effe al Circo Massimo è stato un errore»
Solo l'altro giorno c'era stato l'ennesimo affondo contro Tony Effe da parte del primo cittadino in persona. A domanda diretta: «Cosa non rifarebbe?», Roberto Gualtieri, ospite del Messaggero, ha risposto che non avrebbe organizzato il concerto del 31 dicembre con Tony Effe.
«Qualcosa che non rifarei? Chiamare Tony Effe per il concerto di Capodanno. Mi dispiace per tutto quello che è successo. Non è per il politicamente corretto ma è per mettere tutti d’accordo, visto che a Capodanno è un momento di unione», ha detto il sindaco.
«Un conto è cantare una canzone con decine di altri cantanti, un conto è essere il volto con cui la città sceglie di chiudere l'anno a Roma. Abbiamo commesso un errore, mi sono poco fa scusato con Tony Effe, non abbiamo considerato che non trattandosi di un concerto normale ma di un concerto pagato con le risorse pubbliche, quella scelta avrebbe potuto creare divisioni e contrapposizioni. Ci sono stati appelli bipartisan, è sbagliato immaginare censure, auguro a Tony Effe di fare tanti concerti a Roma».
Anche Emma Marrone, Noemi e Lazza si schierano con Tony Effe: «Censura violenta»
E con Tony Effe si schiera una popolare voce femminile: Emma Marrone per cui l'esclusione del rapper è stata una censura. Anche lei su Instagram ha scritto di non essere d'accordo. «Non è una cattiva persona», scrive in una story rimproverando chi ha vietato a «un ragazzo di esibirsi nella sua città». «È un brutto gesto nei confronti della musica e una forma di censura violenta», la definisce la cantante di Apnea.
«Penso che censurare gli artisti non sia la soluzione», scrive un'altra cantante romana: Noemi. Anche lei su Instagram esprime solidarietà a Tony Effe. «L'arte deve restare un luogo di espressione», ribadisce.
«Smettetela di censurare il lavoro degli altri», si aggiunge al coro Lazza.