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Il concerto di Capodanno al Circo Massimo è a rischio, anche se fonti vicine al Campidoglio sostengono che alla fine si farà. Ma c’è un problema: fino alle 20 di ieri il cartellone era vuoto.
Dopo la decisione del Comune di rinunciare alla presenza di Tony Effe in seguito alle polemiche legate ai testi delle sue canzoni, accusati di essere sessisti e misogini, Mahmood e Mara Sattei - gli altri due protagonisti annunciati una settimana fa in conferenza stampa - si sono ritirati, manifestando la propria solidarietà al 33enne rapper romano.
LE REAZIONI
Il primo a rompere il silenzio è stato Mahmood, con una storia su Instagram: «Ho aspettato fino all’ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all’esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma. Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura». Più tardivo il commento di Mara Sattei, che per qualche ora si è ritrovata ad essere l’unica protagonista della kermesse per la quale sono attesi oltre 70 mila spettatori: «Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi». Ma era stato già il sindaco Roberto Gualtieri, lunedì, a sottolineare come non ci fosse stata alcuna volontà censoria nei confronti dell’ex membro della Dark Polo Gang (che dal canto suo martedì ha sostenuto di aver subito «danni di immagine»): «Parliamo dell’opportunità di utilizzare risorse pubbliche dell'amministrazione, e quindi dei cittadini, per fare di lui uno degli ospiti del concerto di Capodanno».
E ieri sera alle 20.11, al termine di un lungo vertice in Campidoglio, mentre lo stesso Tony Effe a Sanremo si preparava ad annunciare in diretta su Rai1 a Sarà Sanremo il titolo in romanesco della canzone che presenterà in gara all’Ariston dall’11 al 15 febbraio, “Damme ‘na mano”, il sindaco ha ribadito: «Roma non censura nessuno. A Roma in questi tre anni hanno suonato tantissimi artisti, di ogni genere e provenienza. Roma è e resta una città aperta e libera, che ama l’arte e la musica in tutte le sue forme. Difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni. Parlare di censura è quindi del tutto fuori luogo. Tony Effe per altro ha già suonato a Roma e sicuramente avrà occasioni di suonare ancora nella nostra città. Tuttavia, è evidente che si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti». Ma chi salirà sul palco del Circo Massimo il 31 sera? La domanda, al momento, è senza risposta: «Il Concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città», ha scritto il sindaco. «Si valuterà nelle prossime ore», fanno sapere fonti vicine al Campidoglio. «Avevo scritto una lettera al sindaco ed ero certa della sua attenzione. Lo ringrazio. Spero ci sia la stessa attenzione da parte del Cda Rai (in vista di Sanremo, ndr)», ha commentato Silvia Costa, ex europarlamentare Pd, tra le prime a sollevare perplessità su Tony Effe.
LE MOSSE
I big del circuito di Friends & Partners e Vivo Concerti, la grande famiglia che ha in mano tutta la musica italiana che conta, alla quale il Campidoglio ha fatto organizzare la kermesse, di accettare di prendere il posto di Tony Effe non ne vogliono sapere. Anzi. Ieri, mentre montavano i dubbi sull’evento al Circo Massimo, in molti si sono pubblicamente schierati dalla parte di Nicolò Rapisarda (questo il vero nome del rapper di Sesso e samba). Emma, con la quale ha inciso la hit Taxi sulla luna, è stata la prima a ribadire: «Non è una cattiva persona e non ha fatto male a nessuno». Sulla vicenda sono intervenute anche le romane Giorgia e Noemi: «La musica è espressione di libertà di chi la fa ma anche di chi l’ascolta che può scegliere se ascoltarla oppure no», ha detto Giorgia. E Noemi: «L’arte deve restare un luogo di espressione anche quando fa discutere». Più pesante Lazza, che l’anno scorso si esibì al Capodanno al Circo Massimo: «Smettetela di censurare il lavoro degli altri perché non lo ritenete tale e allora cercate delle scuse per darvi ragione: siete voi che non capite». Cosa farà il Comune adesso? Una rentrée di Tony Effe, a furor di popolo, avrebbe del clamoroso. Dopo l’annuncio del titolo della canzone sanremese, sembra quasi immaginarselo, Tony Effe, nei panni di un moderno Rugantino: «Damme ‘na mano…a faje di’ de sì».
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