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Dispersi sul Gran Sasso dal 22 dicembre, riprendono le ricerche. Ma è un incubo: forti raffiche di vento, missione impossibile?

14 ore fa 1
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Dopo due giorni di condizioni meteo avverse, si registra un lieve miglioramento sul Gran Sasso, dove continuano le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti originari di Santarcangelo di Romagna dispersi dal 22 dicembre. Tuttavia, il rischio valanghe, ancora elevato, rende particolarmente complesso il lavoro delle squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. La speranza di ritrovarli vivi si fa sempre più flebile.

Nella mattinata di oggi, giovedì 26 dicembre, i soccorritori si sono riuniti a Fonte Cerreto, presso la base della funivia per Campo Imperatore, per pianificare una nuova fase delle operazioni.

L’area in cui si ipotizza possano trovarsi i due alpinisti è stata ristretta a una zona di circa 150 metri, grazie alle comunicazioni inviate dai dispersi domenica scorsa tramite WhatsApp e l’app del Soccorso Alpino. Tuttavia, le attuali condizioni del terreno e il rischio di slavine impediscono qualsiasi avvicinamento via terra.

Durante la mattinata, nonostante il vento stia progressivamente calando, a complicare la situazione ci si sono messe delle raffiche residue che potrebbero limitare i voli di ricognizione. Si prevede che la situazione migliori nel pomeriggio, consentendo un primo sorvolo in elicottero dell’area interessata.

Le operazioni di ricerca, già di per sé complesse, potrebbero richiedere tempi prolungati. In base alle circostanze, i soccorritori hanno delineato due possibili scenari.

Nel caso in cui il sorvolo in elicottero permetta di localizzare i due uomini, si procederà a un intervento diretto con verricello per il recupero. Se invece i dispersi non saranno individuati immediatamente, sarà necessario delimitare con maggiore precisione la zona e attendere un abbassamento del rischio valanghe prima di intervenire da terra con le attività di bonifica.

Nel frattempo, le famiglie di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, che hanno trascorso le festività natalizie a Campo Imperatore, sono rientrate a Santarcangelo di Romagna. Durante la loro permanenza sul luogo delle ricerche, hanno ricevuto il supporto di psicologi per affrontare la difficile situazione, il Natale più drammatico che si potesse concepire.

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