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Fabiana Piccioni, l?autopsia: morta per un mix di droghe, poi le hanno dato fuoco

2 ore fa 1
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Era già morta Fabiana Piccioni quando qualcuno l’ha scaricata nuda nel campo in via Cavoni a Giulianova dopo che lei aveva assunto un mix letale di cocaina e oppiacei che le ha causato un infarto e ha poi dato fuoco al suo corpo, probabilmente per cancellare le tracce. È ciò che è emerso dall’autopsia eseguita, ieri, all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo dal medico legale Antonio Tombolini dove il cadavere della donna è stato portato dopo essere stato rinvenuto giovedì da alcuni cacciatori. Nei suoi polmoni non sono state trovate infatti tracce di fumo e sin da subito era stato chiaro che non c’erano neanche segni di difesa. Esclusa anche una violenza sessuale prima del decesso. Al momento, però, è stato impossibile stabilire a quando risalga la morte della 46enne viste le condizioni del corpo: carbonizzato soprattutto nella parte inferiore e poi lasciato nudo al freddo e all’umidità. Durante l’autopsia sono stati anche prelevati i liquidi seminali ed è stato inoltre raccolto materiale biologico per cercare tracce di Dna diverso da quello della donna. Ad uccidere Fabiana, insomma, sarebbe stato quel mix letale di droga ceduto forse da qualcuno che potrebbe poi aver bruciato il suo corpo quando ha capito cos’era successo.

CONTATTI

L’ultimo contatto della donna con i suoi genitori con i quali lei viveva, tra l’altro a pochi chilometri di distanza dal posto dov’è stata ritrovata, c’è stato il 2 gennaio: una videochiamata a sua madre. Un amico sentito per gli auguri di capodanno, invece, ha raccontato di aver provato a ricontattarla il 3 gennaio, ma lei non gli ha risposto e il suo ultimo contatto on line è stato alle 13.05 di quella stessa giornata. Dopodiché più niente. Il cellulare di Fabiana da quel momento è risultato irreperibile. Per i familiari della 36enne ci sarebbe un uomo, una vecchia amicizia che lei aveva ripreso a frequentare da qualche tempo, che potrebbe essere coinvolto in questa vicenda. Dopo che da due giorni Fabiana non rincasava, il 4 gennaio l’hanno cercata proprio a casa sua, ma sarebbero stati cacciati da quest’uomo e a quel punto è scattata la denuncia di scomparsa. Ieri, anche lui, oltre ad altri conoscenti della 36enne, è stato sentito dai carabinieri, come persona informata sui fatti. Al momento comunque il fascicolo della procura (titolare la pm Greta Aloisi) resta ancora senza indagati. Dopo la denuncia, comunque, erano già stati richiesti i tabulati telefonici del cellulare di Fabiana e adesso si stanno acquisendo anche tutte le telecamere di videosorveglianza delle abitazioni che si trovano vicino all’area di via Cavoni.

RILIEVI

Ieri, intanto, la zona del ritrovamento del corpo, solitamente piena di sterpaglie ma anche di immondizia lasciata dalle persone, è stata sbancata con una ruspa per permettere ai militari di andare in cerca dei vestiti della 36enne, della sua borsa e del cellulare, ma nulla di tutto questo è stato rinvenuto. Dopo essere stato scaricato, qualcuno ha buttato del liquido infiammabile sul povero corpo di Fabiana e le ha dato fuoco, ma le fiamme, a quanto pare, si sarebbero spente prima del previsto. I suoi familiari al momento della denuncia di scomparsa non hanno avuto remore nel dire che ultimamente era entrata “in un brutto giro”, ma questo non giustifica ciò che è successo. «Siamo in una fase iniziale delle indagini molto complessa anche perché la donna negli ultimi giorni si era allontanata da casa. Stiamo lavorando a 360 gradi», è il commento del procuratore capo Ettore Picardi.

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