Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Il Viminale tira dritto: “Nel 2026 in tutta l’Ue il Protocollo Albania”

4 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

ROMA. I volti aperti in un sorriso dei migranti che arrivano in Italia e quello chiuso a pugno del governo. Nessun dietrofront sul Protocollo Albania. Nonostante lo schiaffo della Corte d’Appello di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei 43 migranti al Cpr di Gjader, il Viminale insiste: «Andiamo avanti».

Mentre la nave De Grazia della Guardia Costiera entra nel porto di Bari e i 43 passeggeri vengono trasferiti nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari Palese, l’esecutivo fa quadrato. Il ministero dell’Interno, in una nota, ribadisce che «andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare che si avvantaggia dell’utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli». E ancora: «Le corti di appello scelgono di rinviare alla corte di giustizia europea sostanzialmente per prendere tempo, quando si tratta di un sistema già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026, inoltre il “modello Albania” dell’Italia è largamente condiviso in Ue».

Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, la butta sullo spirito dei tempi: «La sinistra non si rende conto dove stanno andando il mondo e l’Europa. Da Trump alle politiche francesi e tedesche di parla sempre più spesso di respingimento e rimpatrio. Dobbiamo portare avanti le procedure accelerate, come in Albania. I Paesi sicuri li determinano gli Stati non i magistrati. La storia ci darà ragione: i rimpatri sono un fenomeno globale». Secondo Molteni «la politica di rigore del governo sull’immigrazione non cambierà di un millimetro. I cittadini chiedono meno immigrazione e più espulsioni. Va approvato subito il ddl Sicurezza della Lega».

Anche FdI non lascia spazio a tentennamenti. Per Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, «siamo allo scontro all’interno della magistratura pur di impedire al governo di mettere in pratica legittime politiche migratorie. Uno scontro della Corte d’appello nei confronti della Cassazione, che aveva stabilito che spetta all’Italia fare la lista dei Paesi sicuri». Parole condivise dal responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, e il senatore Andrea De Priamo, convinto che «alla fine il governo Meloni riuscirà a contrastare l’immigrazione irregolare».

Alzando ancora di più il tiro, «c’è la sensazione che una parte minoritaria della magistratura che persegua obiettivi politici e utilizzi il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che naturalmente ha una legittimazione popolare e parlamentare forte» dice l’europarlamentare FdI, Carlo Fidanza. Sulla stessa lunghezza d’onda Forza Italia. Alessandro Battilocchio, responsabile immigrazione del partito osserva: «I centri in Albania sono un modello che si inserisce in una strategia complessiva che governo e maggioranza stanno portando avanti sulla gestione dei flussi migratori».

Va invece ovviamente all’attacco l’opposizione. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein: «I giudici non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di giustizia europea». La vicepresidente del M5S Chiara Appendino stigmatizza: «Gli agenti impiegati a vuoto in Albania potevano presidiare le nostre periferie». E il leader di Azione Carlo Calenda chiosa: «Ho sempre pensato che il “modello Albania” non potesse funzionare, sono soldi pubblici buttati al vento».

Leggi tutto l articolo