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In Lombardia il Pd nega la solidarietà ai poliziotti: il caso deflagra

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Fabio Rubini 13 novembre 2024

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Come Fonzie in Happy Days che non riusciva a pronunciare la parola “scusa”, così la sinistra non riesce proprio a proferire parole di solidarietà verso le nostre forze dell’ordine. È successo ieri in Consiglio regionale della Lombardia dove era in discussione una mozione congiunta Lega-Fdi (alla quale poi si sono aggiunte le firme di Forza Italia e Lombardia Ideale) che condannava il rapporto dell’Ecri che aveva tacciato di «razzismo» gli agenti della nostra Polizia. Bene, piuttosto che votare la solidarietà a uomini e donne della Polizia di Stato, l’opposizione di sinistra ha preferito abbandonare l’aula. Che la sinistra cercasse un pretesto per “buttarla in tribuna” lo si era capito fin dai primi interventi. Il consigliere Luca Paladini (Patto Civico) prima cita una serie di relazioni di organismi che spiegano come la Polizia italiana faccia «profilazione razziale», poi critica duramente l’impianto della mozione, infine spiega che è «preoccupante l’atteggiamento acritico.


Bisogna valutare le situazioni che ci possono portare a dire che non sempre le forze dell’ordine si comportano come si dovrebbe». Poi tocca al Pd, con il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli bollare come «irricevibile» una mozione «che dice che le istituzioni europee non sono radicate». Sulle forze dell’ordine è timido: «nessuno vuole condannarle in toto» e invita la maggioranza «a rimandare la mozione in Commissione per discutere gli aiuti alle stesse forze dell’ordine». Poco dopo interviene l’assessore alla Sicurezza Romano La Russa che accusa: «A dare quelle notizie alla Commissione non può che essere stata quella parte di sinistra la cui unica parola d’ordine è denigrare. Andate a dire ai vostri amici della sinistra europea di raccontare meno balle nella speranza di darci qualche bastonata. Quando vedete una divisa - chiude La Russa facendo insorgere l’opposizione- vi viene l’orticaria, fatevela cu rare».

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È a questo punto che Pierfrancesco Majorino, dopo aver chiesto una sospensione dei lavori (non concessa) per «rasserenare gli animi», prende la palla al balzo e annuncia che lui e l’opposizione «non prendiamo lezioni di democrazia da La Russa e per questo abbandoniamo l’aula». Una scusa perfetta per non pronunciare parole di sostegno alle nostre forze dell’ordine, come fanno notare dalla maggioranza che intanto vota all’unanimità la mozione che invita la giunta a spedire il testo alle forze dell’ordine e al Consiglio d’Europa e a trovare il modo per aiutare economicamente le forze dell’ordine a processo per azioni svolte durante il servizio. La Lega, con il capogruppo Alessandro Corbetta, parla di «figuraccia delle opposizioni che piuttosto che sostenere i nostri agenti hanno abbandonato l’aula. Per noi - prosegue - le accuse mosse dall’Ecri in quel rapporto sono carta straccia». Parole simili a quelle pronunciate dal capogruppo di Fratelli d’Italia Cristian Garavaglia. A illustrare la mozione, poi accorpata, di Fratelli d’Italia, era stata Vera Cocucci, che incrociando le fonti con i dati dei reati in Italia, ha spiegato che «se la maggioranza dei crimini predatori in Italia viene commessa da stranieri, è logico che anche le profilazioni delle nostre forze dell’ordine vadano in quella direzione. Altro che razzismo».

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