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Inondazioni Emilia Romagna, fiumi in piena e fuga sui tetti. Crollano le case: due dispersi. Cosa è successo

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RAVENNA Sul gommone dei soccorritori salgono una donna incinta e la figlioletta di dieci anni. Attraversano le acque torbide e agitate che hanno invaso una frazione della provincia di Ravenna, Traversara di Bagnacavallo, poche migliaia di abitanti, che nonostante l’invito a evacuare erano rimaste nelle loro case. Racconta Mauro Matteucci dal suo balcone con vista su un inatteso scorcio di mare: «Alle due di notte ci hanno detto che sarebbe arrivata la piena del fiume Lamone, mentre alle 11 del mattino l’acqua doveva calare. Pensavamo che il peggio stesse passando, solo che ha ceduto l’argine e tutto è cambiato, ci siamo trovati il fiume sotto casa. Secondo me qualcosa non ha funzionato nella manutenzione, anche se la forza dell’acqua era impressionante. E poi lungo il percorso ci sono degli alberi caduti che hanno fatto da tappo, un disastro. Ma io resto qui, sto al secondo piano, non mi sposto».

IN VOLO

Mentre Matteucci parla il rumore degli elicotteri che, uno per uno, stanno prelevando con il verricello i cittadini di Traversara: la corrente del fiume è troppo insidiosa ed è meglio ricorrere al soccorso aereo. In molti, quando c’è stata l’inondazione, sono saliti sui tetti a sbracciarsi e a chiedere aiuto. Li trasportano al campo sportivo e di lì in alcuni centri per gli sfollati. C’è poi il giallo dei due dispersi. Spiega Francesco Notaro, direttore regionale dei vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna: «Un testimone ha detto che due persone sono state portate via dal fiume. Di più non sappiamo, non ci sono neppure certezze su questa segnalazione perché non ci sono denunce di scomparsa. Noi comunque cerchiamo». Ciò che è certo, è che c’è stato il crollo di una casa. Matteo Giacomoni, primo cittadino di Bagnacavallo: «I due dispersi sono stati visti da un tecnico, dunque una persona affidabile. Però altro non sappiamo». Arriva Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, il cui territorio confina con quello di Bagnacavallo: «Anche nelle prossime 24 ore resta l’allerta rossa. E poi ci sono ferite nel territorio su cui dobbiamo intervenire. Per non parlare delle colline, come Modigliana, Brisighella, Casola Valsenio, che erano già state colpite l’anno scorso, dove è caduta una quantità d’acqua fuori misura e tutte le frane si sono riattivate». Vicino al ponte sul Lamone alcuni cittadini puntano il dito contro i lavori fatti male. «Gli alberi o non vengono tagliati o quando viene fatto, vengono lasciati accatastati. Arriva la piena e si crea il tappo». Verso sera De Pascale è costretto a firmare una nuova ordinanza: evacuazione di tutti i residenti di una zona del comune di Ravenna minacciata dal Lamone. Massimo Nati, 37 anni, sta aspettano notizie di amici che vengono evacuati con gli elicotteri dai tetti di Traversara. Scuote la testa: «La verità è semplice, bisognerebbe mettere la sicurezza al primo posto. Magari i lavori vengono pure svolti, ma non c’è gestione, non c’è controllo».

La piccola frazione di Bagnacavallo, con il centro ricoperto di acqua e fango, è la visione nel dettaglio di un nuovo dramma che ha colpito la Romagna e anche la provincia di Bologna, con forza ed effetti differenti da zona a zona. Dice il capo dello Stato, Sergio Mattarella: «Ho parlato con il presidente facente funzioni dell'Emilia-Romagna Irene Priolo per chiedere notizie ed esprimere vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili». I numeri: un migliaio le persone evacuate (800 solo nel Ravennate). Spiegano in Regione: «Oltre alle esondazioni dei corsi d’acqua, si sono verificate frane in Appennino, a Riola e a Casola Valsenio e ci sono frazioni isolate. Il Lamone è sormontato a Faenza (Villanova), Traversara e Ponte Castellina. A Forlì il Montone ha esondato, allagando i quartieri di San Benedetto e Villanova. In Appennino, critica la situazione a Modigliana, dove sono esondati i torrenti Tramazzo e Marzeno. Tutti i fiumi del bacino del Reno, parte destra sono sotto osservazione. Nel Bolognese, si sono verificati allagamenti causati da Idice, Quaderna e Sillaro in più punti». Allerta rossa oggi anche nel Modenese. In alcune città, come Modigliana (Forlì-Cesena) e Brisighella (Ravenna), è stato davvero peggio del 2023, altre come Forlì e Faenza hanno avuto molta paura, si sono trovati con interi quartieri allagati, ma non con la devastazione del 16 maggio. Spiegano alla Protezione civile nazionale, il cui capo, Fabio Ciciliano, è corso nel Ravennate: «In realtà è caduta più pioggia in 48 ore perfino del 16 e 17 maggio 2023, ma c’è un elemento che ci sta aiutando: il vento. Il mare non sta respingendo l’acqua che arriva dai fiumi come invece successe allora».

DIFESE

Poi certo alcuni accorgimenti, sia pure parziali, sono serviti: nel quartiere Romiti di Forlì, al contrario di quanto avvenne un anno fa, gli argini hanno tenuto. A Faenza il muro di protezione che era stato elevato per fermare il Lamone ha limitato i danni, anche se dall’altra parte, verso il torrente Marzeno, è andata diversamente ed è per questo che nella città manfreda si parla di persone che per la terza volta in un anno e mezzo si trovano con l’acqua in casa. Cesare Diversi, 70 anni, dice mentre libera il piano terra da mobili e oggetti distrutti dal fango: «2023: casa mia è stata allagata entrambe le volte, il 2 e il 16 maggio. L’acqua arrivò fino al soffitto del piano rialzato. Ho speso 45mila euro per ristrutturarla. Risarcimenti? Cinquemila. Questa volta non è stata colpa del Lamone, i lavori per metterlo in sicurezza più o meno hanno funzionato. No, in questo caso l’acqua è uscita dalle fogne. Ci dicono sempre che saranno ammodernate, ci sono tante riunioni, tanti progetti e poi non si fa nulla. “Ma va là, vuoi che ricapiti” mi ero detto nel 2023 quando avevo anche preso in considerazione di trasferirmi». Luca Mercalli, meteorologo molto popolare, su Radio 2, ieri spiegava: le precipitazioni del 2023, che causarono le due alluvioni, furono straordinarie, eccezionali, pensavamo “statisticamente, ricapiterà tra 50 anni”, invece no, questa volta è perfino piovuto di più. Forse, dice Mercalli, dovremmo capire che non sono più eventi eccezionali. I dati: l’acqua caduta nelle ultime 48 ore ha superato i 350mm, con picchi massimi nella zona tra Ravenna e Brisighella. Nel maggio 2023 furono 400-450 i millimetri d’acqua caduta, ma in due alluvioni.

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