Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Neonata rapita Cosenza, la gravidanza di Rosa Vespa simulata per 9 mesi, la casa addobbata per la nascita e il post sui social: «È nato Ansel, il miracolo è arrivato»

1 settimana fa 1
ARTICLE AD BOX

Il 9 gennaio alle ore 23.04, Rosa Vespa, 51enne residente a Cosenza, pubblica un post sul suo profilo Facebook: «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!». Per 9 mesi lei e il marito Aqua Moses hanno simulato una gravidanza con parenti e amici, raccontando di essere in attesa di un maschietto e di essere stati trattenuti nella clinica alcuni giorni in più del previsto per degli accertamenti. 

Rosa Vespa e Aqua Moses, chi sono i rapitori della neonata: avevano simulato una gravidanza, agenti intervenuti durante la festa

Il rapimento, cosa è successo

Ed è proprio nella clinica Sacro Cuore di Cosenza che la coppia, ieri pomeriggio, ha rapito una neonata  ritrovata dopo alcune ore. «L'episodio si è verificato durante l'orario delle visite.

I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti», ha dichiarato ai giornalisti Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica 'Sacro Cuore' di Cosenza. «Per fortuna, il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell'ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti. Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli. È stata una giornata difficile, quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d'ora in avanti».

La festa con i parenti e la bimba vestita di azzurro

Quando gli agenti sono entrati nella casa della coppia, a Castrolibero, hanno trovato i due intenti a festeggiare insieme ad alcuni parenti l'arrivo in casa del neonato.  Tutto era stato organizzato nei dettagli. La bimba era stata vestita di azzurro e gli allestimenti della festicciola erano di colore blu, proprio come se il nascituro fosse di sesso maschile.

La foto postata sui social

Anche alcuni familiari avevano festeggiato «l'evento», sempre su Facebook. «Ebbene sì, il mio nipotino è nato ed è bello come il sole - aveva scritto l'indomani la sorella della donna -. Congratulazioni a mamma e papà, buona vita piccolo Ansel». Il marito, che su Facebook scrive di essere un mediatore culturale presso la cooperativa Prosper onlus, aveva pure festeggiato sui social la «nascita» del figlio ricevendo numerosi messaggi di auguri. Una parente ha anche postato una foto con in braccio il «neonato». Foto che è stata rimossa subito dopo l'arrivo della polizia. 

La gravidanza simulata

I due sono stati portati in questura, ascoltati dal pm di turno Antonio Bruno Tridico e poi trasferiti in carcere. Rosa Vespa ha detto ai parenti di essere tornata in clinica per gli accertamenti di routine e che ieri sarebbe tornata a casa con il marito e il piccolo. Dal racconto agli inquirenti sono emersi particolari sull’ossessione di avere un figlio e sulla finta gravidanza. La donna è entrata in clinica nell’orario previsto per le visite al pubblico. Fondamentali per le indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza della clinica. Che hanno consentito di individuare subito l’identità della donna e di riuscire a rintracciare la coppia che aveva rapito la piccola.

Video

I ringraziamenti della mamma

La mamma della neonata rapita, la piccola Sofia, ha ringraziato tutti su Facebook: « Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia, vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi». E ancora: « Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale mentre io avevo perso le speranze. Un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie, grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti».

Leggi tutto l articolo