Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista al Wall Street Journal, in rilievo su alcuni media israeliani fra cui Haaretz, ha detto che non firmerà un accordo sugli ostaggi se questo implica la fine della guerra a Gaza, che potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas. "Non li lasceremo al potere a Gaza, a soli 30 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà", ha affermato, citato da Haaretz. All'intervistatore Elliot Kaufmann, Netanyahu ha detto che Israele "sta vincendo alla grande" contro i suoi nemici: ha indebolito Hamas e Hezbollah e provocato la caduta del regime degli Assad in Siria, ha sottolineato.
Intanto il Papa ha mantenuto l'impegno dello scambio di auguri con la Curia e con i dipendenti vaticani. Ed è nel discorso ai suoi più stretti collaboratori che lancia l'accusa contro Israele, senza tanti giri di parole: "Ieri il Patriarca" Latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, "non l'hanno lasciato entrare a Gaza, come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questo è crudeltà. Questo non è guerra. Voglio dirlo perché tocca il cuore". ha detto Papa Francesco prima di iniziare il suo discorso.
Il Pontefice è costantemente aggiornato sulla situazione a Gaza perché tutti i pomeriggi telefona alla parrocchia della Sacra Famiglia. Conosce il dolore e la paura di quella gente, tanto da avere detto di recente che occorre verificare se nella Striscia si possa parlare di genocidio. "A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s'inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali", le parole del Papa.
Video Il Papa: 'Non hanno fatto entrare il Patriarca a Gaza'
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