Gli Insuperabili non sono soltanto un progetto in cui credo fortemente. Ma una realtà che ho visto crescere dal primo giorno nel 2012, quando tutto ciò che oggi è assodato non esisteva ancora. Il video che hanno diffuso per la giornata contro il bullismo e il cyberbullismo, con annessi insulti che hanno ricevuto, riflette due problemi difficili da sradicare nella nostra società. In primis, il fatto che i social siano una zona franca: ognuno si sente libero di scrivere cose che nella vita di tutti i giorni non ripeterebbe mai. E poi c'è il tema dell'accettazione di ciò che è diverso da noi e dell'inclusione.
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Dei passi avanti piano piano ci sono grazie al lavoro di Davide e di altre iniziative simili. Però sarei ipocrita se dicessi che non abbiamo ancora tanto, tantissimo lavoro da fare.
A volte si ha paura della diversità. Si ha paura a cogliere la bellezza che si cela dietro a questa e le opportunità di un arricchimento per chiunque. E quindi è più facile insultare, prendersela con chi si ritiene sia più debole. Eppure proprio questo atteggiamento in realtà mostra una grande debolezza e fragilità.
Io ho avuto la fortuna di poter conoscere da vicino tanti ragazzi e le loro storie. Di vederli allenarsi al campo ed emozionarsi per un gol, o a volte solo per una parola di sostegno.
E per questo non provo rabbia ma quasi tenerezza per chi preferisce gettare le sue frustrazioni su di loro, attraverso un commento buttato a caso in tre secondi online.
Perché sono certo che se avessero la fortuna di conoscere questi ragazzi, la loro voglia e il loro entusiasmo sarebbero i primi a vergognarsi delle loro parole. Ma soprattutto ne uscirebbero arricchiti come persone.
Ecco, rispondere a tono sarebbe facile ma non porterebbe a quella crescita culturale di cui abbiamo bisogno. L’idea migliore sarebbe quella di portarli al campo, a confrontarsi con i ragazzi, mostrandogli quanto la loro semplicità e la loro gioia sia contagiosa. Sono certo che questo gli servirebbe tantissimo a cambiare prospettiva e a diventare persone migliori.
*Ex capitano di Juventus e Nazionale, testimonial degli Insuperabili