Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Polizia penitenziaria, la denuncia dell'Osapp di Torino: "Agente incinta utilizzata in servizi operativi armati"

12 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

Tiene banco nell'ambiente della polizia penitenziaria di Torino il caso di un'agente in servizio nel carcere minorile che, all'inizio del mese di dicembre 2024, è stata impiegata in un incarico di servizio "a diretto contatto con la popolazione detenuta", indossando cinturone e arma d'ordinanza nonostante avesse dichiarato il proprio stato di gravidanza.

La segnalazione è arrivata arriva dal sindacato autonomo Osapp, che ha denunciato il mancato rispetto delle norme contenute nel decreto legislativo 151 del 2001 e "l'evidente rischio" corso dalla poliziotta e dal feto. Secondo il segretario generale Leo Beneduci l'episodio "fa emergere la totale inadeguatezza ed impreparazione dei responsabili nei confronti del personale. È sconcertante e scandaloso che l'amministrazione abbia messo a serio rischio la salute della poliziotta non impartendo le necessarie direttive e impiegandola in un servizio da cui avrebbe dovuto essere esentata. Come già più volte richiesto in passato, sollecitiamo le dimissioni del capo del dipartimento della giustizia minorile e chiediamo al sottosegretario Ostellari e al ministro Nordio di fare piena luce su questa penosa vicenda anche previo accertamento di quelle che riteniamo essere le sanzionabili e gravi responsabilità del caso".

Qualche ora dopo la denuncia dall'amministrazione penitenziaria è arrivata una smentita: "Le lavoratrici in gravidanza  - si legge in una comunicazione ufficiale del dipartimento giustizia minorile - sono tutelate da rigorose norme di sicurezza e salute. La suddetta agente incinta non è mai stata obbligata a indossare il cinturone e l’arma di ordinanza o a svolgere compiti che comportino un rischio per la sua salute o quella del nascituro. La segnalazione risulta essere infondata, non essendo mai stata impiegata la dipendente, successivamente alla comunicazione dello stato di gravidanza, in posti di servizio incompatibili con tale stato".

L'Osapp però non ci sta e ha deciso di diffondere le tempistiche dell'accaduto, chiedendo contestualmente l'intervento dell'ispettorato territoriale del lavoro e del servizio di vigilanza specifico (Visag), anche allo scopo di accertare che non siano già avvenuti casi analoghi. "L'agente - si legge - ha comunicato, come prescrive il decreto legislativo in vigore, il suo stato di gravidanza al datore di lavoro, ossia alla direzione dell'istituto di pena minorile Ferrante Aporti, via e-mail il 29 novembre.2024 alle ore 13 allegando l’esame del sangue e il certificato medico del proprio ginecologo. Come suggerito telefonicamente dalla segreteria del carcere, ha anche allegato una richiesta di visita al medico competente. In data 2 dicembre 2024, alla stessa agente, via e-mail alle ore 19,15, sono state inviate una sorta di limitazioni sempre via e-mail a cura del medico competente che non l’ha nemmeno visitata. In data 3 dicembre 2024, l’agente incinta è stata impiegata in servizio operativo con turno dalle 15 alle 21 in portineria dell’istituto con obbligo di indossare cinturone ed arma d’ordinanza. A tale riguardo si chiarisce che il posto di servizio di addetto alla portineria del carcere è un presidio armato dove transitano anche i detenuti così come sarebbe avvenuto in quel turno".

Continua a leggere le notizie di TorinoToday, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale WhatsApp

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Polizia penitenziaria, la denuncia dell'Osapp di Torino: "Agente incinta utilizzata in servizi operativi armati"

Leggi tutto l articolo