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Preziosa per monitorare la condizione dell’apparato urologico maschile e intervenire, tempestivamente, nel caso di insorgenza di neoplasia carico della proposta o dei testicoli
Affidea CDC 04 novembre 2024 10:00
La prevenzione rappresenta uno degli strumenti più preziosi che si hanno a disposizione per la tutela della salute.
Gli screening preventivi, i controlli periodici e l'adozione di abitudini salutari hanno, infatti, contribuito sia all'aumento dell'aspettativa di vita che al miglioramento della sua qualità. Tuttavia, mentre in alcuni ambiti la cultura della prevenzione si è consolidata, in altri permangono resistenze di natura culturale e psicologica che ne ostacolano la diffusione.
La salute urologica maschile ne è un esempio lampante.
Infatti, nonostante molte patologie urologiche se individuate precocemente possano essere trattate con successo, questa continua a rappresentare un tabù per la gran parte della popolazione maschile.
Secondo la Società Italiana di Urologia, solo il 10-20% degli uomini si sottopone a visite urologiche preventive.
Un dato che deve far riflettere, considerando che il carcinoma prostatico è il tumore più frequente nella popolazione maschile occidentale, rappresentando il 18,5% di tutte le neoplasie maschili diagnosticate a livello nazionale.
Inoltre, ogni anno in Italia si registrano anche 1.000-1.500 nuovi casi di tumore del testicolo.
L'impatto sulla qualità della vita
Nonostante l'81% degli uomini sia consapevole che il tumore alla prostata sia il più diffuso, in generale viene dimostrata una scarsa conoscenza della ghiandola stessa e, soprattutto, una resistenza ai controlli preventivi.
In Italia, il 53% degli uomini ammette di temere di sviluppare un tumore alla prostata, eppure solo 1 su 4 si sottopone agli esami di controllo.
Preoccupante anche il dato che indica come 9 uomini su 10 si rechino dall'urologo solo in presenza di sintomi gravi.
Questa discrepanza tra consapevolezza e azione riflette un problema culturale più profondo: la tendenza maschile a sottovalutare i segnali del proprio corpo e a rimandare i controlli medici, spesso per timore o imbarazzo.
Purtroppo, questo pudore può avere conseguenze serie sulla salute.
Le patologie urologiche non trattate, infatti, possono impattare in maniera significativa sui vari aspetti della vita. Tali condizioni possono influenzare la sfera intima e sessuale, compromettendo la capacità riproduttiva; in rari casi, anche l’attività lavorativa può venire coinvolta.
Principali fattori di rischio
L'età rappresenta il principale fattore di rischio, con il tumore della prostata che diventa più frequente dopo i 45-50 anni, raggiungendo un picco di incidenza verso i 60-70 anni; quello del testicolo colpisce principalmente le fasce più giovani, riguardando individui di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Anche la familiarità ha un ruolo nella comparsa di tali neoplasie: chi ha parenti che hanno sviluppato questi tumori, infatti, ha più possibilità di svilupparli a propria volta.
In alcuni casi, può essere presente una vera e propria mutazione genetica ereditaria associata al carcinoma prostatico e l’urologo potrà consigliare l’effettuazione di alcuni test genetici.
Particolare attenzione va prestata anche agli uomini di origine africana, che presentano una frequenza più elevata di cancro prostatico.
Non va sottovalutata, inoltre, la necessità di una maggiore attenzione per le persone che adottano stili di vita considerati a rischio.
Strumenti di prevenzione e diagnosi
Il percorso di prevenzione si articola attraverso diversi strumenti diagnostici.
Per quanto riguarda il tumore alla prostata, il primo è il PSA, un esame del sangue che, pur non essendo un marcatore tumorale specifico, fornisce importanti indicazioni sullo stato di salute della prostata. La scelta di sottoporsi a tale esame va valutata con l'urologo.
Inoltre, per comprendere lo stato di salute della ghiandola è fondamentale anche l’esplorazione digito-rettale, in grado di evidenziare sia i fattori di rischio che le condizioni cliniche infiammatorie o iper plastiche della stessa.
Fare prevenzione del tumore della prostata, quindi, significa eseguire controlli periodici urologici, almeno una volta all’anno dopo i cinquant’anni e a partire dai quarant’anni se c’è una familiarità.
In merito alla diagnosi precoce del tumore al testicolo, in generale è bene sottoporsi a controlli urologici periodici già a partire dalla pubertà, per monitorare lo stato di salute dei propri testicoli.
Oltre a ciò, lo strumento più efficace si conferma essere l’autopalpazione, da eseguire ogni 15 giorni circa, che permette di poter percepire anomalie sulla superficie dei testicoli e, quindi, rivolgersi all’urologo per indagarne il significato.
Novembre mese della prevenzione urologica
Sensibilizzare riguardo al tema è di fondamentale importanza.
Per questo, nel mese di novembre, Affidea|CDC ha deciso di promuovere la prevenzione urologica maschile.
Presso i suoi centri, infatti, sarà possibile sottoporsi a un check-up che offre una serie di strumenti, sia clinici che di laboratorio, utili per una prevenzione efficace.
Il Check-up di Prevenzione Urologica Maschile, al costo di € 80, comprende:
• PSA
• Urine Complete
• Visita Urologica
Un’occasione, per gli uomini, di iniziare a prendersi cura della propria salute urologica.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Affidea|CDC.
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