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Primo volo di migranti illegali dagli Usa a Guantanamo

3 ore fa 1
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Il carcere dei terroristi di Guantanamo accoglie i migranti espulsi dagli Stati Uniti. I primi voli partiti dagli Usa sono arrivati a Guantanamo Bay, dove la base navale americana è pronta a ospitarli. Per ora i posti a disposizione sono solo 120 ma l'obiettivo di Donald Trump è arrivare a quota 30.000.
    Per la famigerata prigione, aperta nel 2002 dall'allora presidente George W. Bush nell'ambito della guerra al terrore dopo gli attacchi dell'11 settembre, l'arrivo dei migranti è un cambio di pelle con nuovi problemi legali. Se finora è stato accusato di essere sede di torture e violazioni dei diritti umani, con i migranti la situazione resta altrettanto complessa.
    I legali del Dipartimento della Sicurezza Nazionale e del Pentagono non hanno infatti ancora determinato se il trasferimento è legale. Non è stato sciolto neanche il nodo delle leggi da applicare: nei centri di detenzione americani vige la legge statunitense, altrove - come nel caso di Guantanamo - non è chiaro. Così come non è chiaro se i migranti potranno accedere a servizi legali e sociali.
    I primi voli a Gitmo arrivano mentre Marco Rubio incassa un importante accordo nella sua prima visita all'estero. El Salvador ha accettato di ricevere i "migranti illegali violenti di tutti i Paesi", inclusi i criminali americani, in cambio di soldi. Un gesto "straordinario", ha detto soddisfatto il segretario di Stato americano. Pur essendo una proposta allettante nell'ambito della linea dura contro l'immigrazione lanciata da Donald Trump, non è ancora chiaro se la Casa Bianca la accetterà, considerato che la legge vieta di deportare cittadini americani, che siano in carcere o meno. Lo stesso Rubio ha ammesso di intravedere problemi "evidenti" nell'espatrio forzato di cittadini americani. "Abbiamo offerto agli Stati Uniti l'occasione di esternalizzare parte del loro sistema carcerario", ha detto il presidente di El Salvador Nayib Bukele. "La commissione chiesta" per ricevere i criminali "è relativamente bassa per gli Usa ma significativa per noi" in quanto renderebbe il "nostro intero sistema di carceri sostenibile", ha aggiunto Bukele, incassando il plauso di Elon Musk.
    I migranti condannati in El Salvador sarebbero ospitati nel famigerato Centre for the Confinement of Terrorists (Cecot), una delle più grandi prigioni di massima sicurezza al mondo. Il carcere è stato costruito alla fine del 2022 nell'ambito della battaglia contro le gang. Attualmente ospita 14.500 detenuti ma la sua capienza è di 40.000 persone. Il trattamento dei prigionieri all'interno di Cecot, dove decine di detenuti sono in celle senza finestra, è aspramente criticato dai gruppi per la difesa dei diritti, che ritengono le pratiche attuate nel famigerato carcere un abuso. Nonostante questo la popolarità di Bukele è ai massimi. Molto apprezzato dalla destra americana per aver trasformato il suo Paese in una destinazione per il surf e il bitcoin, il presidente di El Salvador da quando ha assunto il potere nel 2019 ha usato la linea dura contro la violenza e nelle elezioni dello scorso febbraio è stato rieletto con oltre l'84% delle preferenze. 
   

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