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Ragazza 16enne violentata sul lettino dal dentista di famiglia a Roma. «Ero come paralizzata»

7 mesi fa 36
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Bloccata sdraiata sul lettino. Una semplice igiene orale nello studio del dentista 63enne - amico di famiglia da anni - si è trasformata in un’ora di molestie per una sedicenne romana. Sul banco degli imputati con l’accusa di violenza sessuale e lesioni T.D.C. stimato medico odontoiatra di Tor Vergata. È il 3 agosto 2021 quando Alice (nome di fantasia) accompagnata dal nonno, si presenta nello studio per una visita di controllo e per una pulizia dei denti. È la prima volta che viene seguita da quel dottore perché solitamente è una donna, collega dell’imputato, ad occuparsi del sorriso di Alice. Il medico è amichevole e poi conosce mamma e papà, quindi, la 16enne si sente a suo agio, inizialmente. E quelle mani che le toccano di tanto in tanto la gamba scoperta mentre è sdraiata sul lettino, lei le interpreta «come un bonario modo di fare del medico, che scherzava e faceva battute», si legge agli atti.

IL MEDICO

Il medico però va oltre. E quei gesti diventano inequivocabili. Tanto che alla fine delle visita la ragazzina corre al pronto soccorso in stato di choc, dove le verrà diagnosticato un forte stato d’ansia provocato da un disturbo post-traumatico. Ai medici confessa di aver subito delle violenze da parte del dottore. Il racconto è esplicito e inequivocabile. Lei è inorridita - racconta nella denuncia - non sa come reagire di fronte al subdolo abuso sessuale messo in atto dal medico. L’imputato non le concede nemmeno il tempo di realizzare quello che sta succedendo e sfrutta lo stato confusionale della ragazzina. In pochi secondi le sfila gli occhiali da vista «con la scusa di dover effettuare una manovra odontoiatrica», si legge sul capo d’imputazione, la costringe a subire la violenza.

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Mercoledì mattina l’imputato non era presente in aula, deciso a rilasciare dichiarazioni spontanee alla prossima udienza per raccontare la sua personale versione. Ma di fronte al collegio della quinta sezione penale di Piazzale Clodio, gran parte dell’udienza si è concentrata proprio sulla manovra “temporo mandibolare” e sulla necessità o meno di praticarla a seguito di una semplice igiene orale. Una pratica odontoiatrica che consiste nell’inserimento dei pollici sui denti mandibolari del paziente guidando in basso e indietro la mandibola verso la massima intercuspidazione dei denti. «Non necessaria», secondo l’avvocato di parte civile e solo una scusa per abusare sessualmente della ragazzina. 

LA PERICOLOSITÀ

Già ad aprile 2022 il gip Pierluigi Balestrieri aveva disposto gli arresti domiciliari per il dottore romano di Tor Vergata, sottolineando la pericolosità del soggetto e la sua mancanza di autocontrollo. «Non ha esitato, al fine di soddisfare ad ogni costo la propria concupiscenza, a insidiare una propria paziente, in quel momento del tutto indifesa», si legge nell’ordinanza. Il pubblico ministero ha tenuto a sottolineare negli atti il fatto che il medico abbia «violato i doveri deontologici inerenti la professione approfittando delle condizioni di vulnerabilità della vittima e del particolare rapporto di fiducia che lega paziente e medico». E un particolare aggrava maggiormente la posizione del medico amico di famiglia. Secondo i genitori di Alice - che poche ore dopo si sarebbero presentati direttamente a casa dell’odontoiatra - il dottore non ha negato le accuse a suo carico ma semplicemente si sarebbe limitato a confessare di non essere a conoscenza della giovane età di Alice.

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