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Taiwan, la Marina Usa nello Stretto: è la prima missione con Trump. La Cina risponde: 62 aerei e 15 navi in 48 ore

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Caos attorno all'isola di Taiwan. Per la prima volta da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca, il 20 gennaio scorso, due unità della Marina Usa (il cacciatorpediniere Uss Ralph Johnson e la nave oceanografica Bowditch), hanno attraversato lo Stretto di Taiwan dal 10 al 12 febbraio. La mossa è stata duramente contestata dalla Cina: «L'azione degli Stati Uniti invia segnali sbagliati e aumenta i rischi per la sicurezza», ha affermato il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione in una dichiarazione diffusa questa mattina. 

32 PLA aircraft, 8 PLAN vessels and 1 official ship operating around Taiwan were detected up until 6 a.m. (UTC+8) today. 22 out of the aircraft crossed the median line and entered Taiwan’s northern and southwestern ADIZ. 2 PRC balloons were detected during this timeframe. pic.twitter.com/8342e5x0bG

— 國防部 Ministry of National Defense, ROC(Taiwan) 🇹🇼 (@MoNDefense) February 11, 2025

Le navi americane nello stretto di Taiwan

La Marina americana ha confermato «il transito nord-sud» delle sue due navi, definito di «routine» e nell'ambito delle attività sulla libertà di navigazione nelle acque internazionali, a fronte delle rivendicazioni sull'area da parte di Pechino. Il Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi, tuttavia, «ha schierato unità navali e aeree per monitorare l'intero passaggio delle navi statunitensi, rispondendo e gestendo efficacemente la situazione», ha commentato in una nota il portavoce Li Xi. «Le azioni degli Stati Uniti hanno inviato segnali sbagliati e aumentato i rischi per la sicurezza. Il Comando rimane in stato di massima allerta, salvaguardando risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionale, nonché la pace e la stabilità regionale», ha aggiunto Li. La Marina americana, accompagnata talvolta anche da navi di Paesi alleati, è solita attraversare lo Stretto circa una volta al mese. La Cina, invece, rivendica sia Taipei come parte «inalienabile» e «sacra» del suo territorio, sia lo Stretto di Taiwan. L'ultima missione della Marina Usa nota nell'area è di fine novembre, quando un aereo da pattugliamento P-8A Poseidon sorvolò il conteso tratto d'acqua.

Mentre il transito di una nave della Marina è di ottobre, avvenuto nell'ambito di una missione congiunta con una nave da guerra canadese. L'esercito cinese, per altro verso, opera su base quotidiana e con crescente assertività nello Stretto di Taiwan al fine di esercitare pressione sull'isola ribelle, mentre il presidente di Taipei, William Lai, continua a respingere le rivendicazioni di Pechino, affermando che solo il popolo taiwanese può decidere il suo futuro.

Pechino risponde con 62 aerei militari e 15 navi da guerra

Il ministero della Difesa di Taipei ha riferito di aver rilevato l'attività di 62 aerei militari, 15 navi da guerra e due unità della guardia costiera cinesi intorno all'isola nell'arco delle 48 ore fino alle 6 locali (23 di martedì in Italia). Il periodo coincide sostanzialmente con il passaggio nello Stretto di Taiwan di due unità della Marina Usa, il cacciatorpediniere Uss Ralph Johnson e la nave oceanografica Bowditch. «Abbiamo monitorato la situazione e abbiamo risposto di conseguenza», ha precisato il ministero in una nota. Negli ultimi anni, Pechino ha aumentato la pressione politica e militare su Taipei affinché accetti le sue rivendicazioni di sovranità, organizzando diversi cicli di esercitazioni di guerra su larga scala da quando il presidente dell'isola William Lai si è insediato lo scorso maggio. La Cina considera Taiwan una parte «Inalienabile» e «sacra» del suo territorio, da riunificare anche con la forza, se necessario. Un record di 153 aerei è stato segnalato il 15 ottobre dopo che la Cina ha organizzato manovre militari su larga scala in risposta a un discorso ritenuto «separatista» di Lai per la festa nazionale taiwanese del 10 ottobre.

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