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I Dieci Comandamenti nella versione adottata dagli antichi Samaritani sono stati battuti all'asta da Sotheby's per oltre cinque milioni di dollari: una cifra da capogiro che ha moltiplicato per cinque volte la stima minima di partenza nonostante qualche dubbio sull'autenticità emerso alla vigilia dell'asta.
All'asta le Tavole di Mosè, il più antico esemplare di 1500 anni fa scoperto in Israele nel 1913
Le Tavole all'asta
I Dieci Comandamenti sono stati battuti all'asta per una cifrà fuori dal comune. Un risultato straordinario che ha sorpreso molti, considerando anche i dubbi sull'autenticità dell'oggetto emersi proprio alla vigilia dell'asta.
La tavola di pietra su cui sono incisi i Dieci Comandamenti risale a un'epoca molto antica ed è la più vecchia conosciuta su cui fu trascritto il Decalogo in epoca cristiana. Si tratta di un reperto di enorme valore non solo dal punto di vista storico, ma anche simbolico, in quanto rappresenta un legame diretto con le fedi che hanno giocato un ruolo fondamentale nel plasmare la civiltà occidentale.
«Non è soltanto un importante manufatto storico, ma un legame alle fedi che hanno contribuito a dar forma alla civilta' occidentale», ha commentato Richard Austin del Dipartimento libri antichi e manoscritti di Sotheby's, sottolineando l'importanza di questo manufatto. È un simbolo tangibile di quelle fedi che hanno profondamente influenzato la cultura e le istituzioni dell'Occidente. Aggiungendo ulteriore significato all'asta, è un ricordo vivente delle radici comuni che uniscono milioni di persone in tutto il mondo.
Storia del reperto
Il reperto battuto all'asta, una lastra di marmo recante scritte in paleo-ebraico, risale al tardo periodo bizantino e hanno circa 1.500 anni.
Le tavole pesano circa 50 chili e altasono alte 60 centimetri.
Furono scoperte nel 1913 durante scavi ferroviari lungo la costa meridionale di Israele vicino a siti di antiche sinagoghe, moschee e chiese. L'importanza della scoperta è rimasta incompresa per molti decenni, riporta Sotheby's, e per trent'anni la lastra servì come parte della pavimentazione all'ingresso di una casa locale con l'iscrizione rivolta verso l'alto e esposta al traffico pedonale.
Nel 1943 la lastra fu venduta allo studioso Jacob Kaplan che lo identificò come un Decalogo Samaritano, contenente i precetti divini centrali per molte fedi e probabilmente esposto originariamente in un edificio di culto o in una dimora privata. Il sito originario fu probabilmente distrutto durante le invasioni tra il 400 e il 600 d.C. o le successive crociate dell'XI secolo. È stata l'assenza di un vero contesto archeologico documentato che ha fatto sollevare perplessità ad alcuni esperti: «Oggetti da questa regione del mondo sono pieni di falsi», ha detto al New York Times Brian Daniels, direttore dei programmi al Penn Cultural Heritage Center di Filadelfia. Le venti linee di testo incise sulla pietra seguono da vicino i versi biblici familiari sia alle tradizioni cristiana che ebraica. La tavola contiene però solo nove dei comandamenti riportati nel Libro dell'Esodo, omettendo l'ammonizione «Non pronunciare il nome del Signore invano». Viene invece incluso un nuovo precetto: l'invito ad adorare Dio sul Monte Garizim, un luogo particolarmente sacro per i Samaritani. Dopo la morte di Kaplan la lastra finì in una galleria israeliana e poi al Living Torah Museum in Brooklyn. Nel 2016 fu acquistata dal collezionista Mitchell Cappell per 850mila dollari. È Cappell che ha messo il Decalogo all'incanto.
Il significato dei Dieci comandamenti
Il significato dei Dieci Comandamenti va ben oltre la loro funzione religiosa: sono un fondamento su cui si sono costruite molte delle leggi morali e religiose nelle tradizioni giudaica, cristiana e islamica, costituendo un pilastro fondamentale per la civiltà occidentale.
Ma qual è la storia delle celebri tavole su cui sono inscritti? Conosciuti anche come il Decalogo, secondo la tradizione, i Dieci Comandamenti furono rivelati a Mosè sul monte Sinai e incisi dal dito di Dio su due tavole di pietra, e rappresentano il simbolo di un'alleanza sacra tra Dio e il popolo d'Israele.
Gli studiosi moderni della Bibbia continuano a dibattere se Dio abbia trasmesso direttamente i Dieci Comandamenti al popolo d'Israele o se siano stati portati dal profeta Mosè. La Bibbia racconta che il popolo, impaurito, ricevette rassicurazioni da Mosè. Il giorno seguente, tutti si accordarono nell'obbedire alla parola del Signore. Mosè, accompagnato da Aronne, Nadab, Abiu e settanta anziani d'Israele, salì sul monte dove si era svolta l'“alleanza” tra Dio e il suo popolo, e lì testimoniarono la visione di Dio d'Israele su un trono di zaffiro.