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Uccide la madre e confessa in tv, Myrta Merlino: «Giusto trasmettere il filmato, la notizia data con sobrietà e rigore»

1 mese fa 4
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«La notizia vince sempre». Per la conduttrice di Pomeriggio Cinque, Myrta Merlino, l’opportunità di mandare in onda la confessione di Lorenzo Carbone, raccolta ieri dall’inviato del programma Fabio Giuffrida, non si discute. «L’azienda mi ha dato ragione (la chiamata dell’ufficio legale di Mediaset arriva mentre è al telefono con Il Messaggero, ndr). Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore».

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Quando ha saputo della confessione?

«Poco prima di girare il promo. Giuffrida mi ha chiamata e mi ha detto che aveva trovato Carbone, ci aveva parlato e l’aveva fatto arrestare. Io pensavo di aprire con “caccia all'uomo a Modena”, e invece...».

Carbone lo avevano cercato anche con i droni. Come ha fatto a trovarlo Giuffrida?

«Era appostato sotto la casa. A un certo punto vede un tipo strano, che si avvicina al citofono. Sembrava confuso, si guardava intorno. Giuffrida d’istinto è andato da lui e gli ha chiesto se fosse proprio il figlio della donna uccisa».

E poi?

«Poi è successo tutto sotto ai suoi occhi, la confessione, il pianto. Giuffrida ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri. Se non li avesse chiamati non avremmo mai mandato in onda il servizio».

Cosa gli hanno detto i Carabinieri?

«Di farlo parlare. Diciamo anche che l’operatore è stato bravissimo, non ha smesso di riprendere un attimo».

Perché secondo lei Carbone era tornato sul luogo del delitto?

«Io penso che volesse essere preso. Avrà passato una notte d’inferno: lo stavano cercando dalla sera prima, era stato bravo a nascondersi. Il suo farsi trovare là sembra una classica richiesta d’aiuto».

Nessuno l’aveva riconosciuto?

«Giuffrida era l’unico giornalista rimasto con la telecamera sotto casa. E poi sia Carbone che la madre vivevano molto isolati. Abbiamo avuto l’impressione che non tutti ne riconoscessero il volto».

Ci sono state polemiche sull'opportunità deontologica di mostrare il filmato: cosa risponde?

«Le polemiche sui social sono cosi, come ti muovi ti lanciano le pietre. È un caso molto visibile e un filmato scioccante: me le aspettavo e le ho messe in conto, quando ho fatto la scelta di mandarlo in onda. Ho parlato con i Carabinieri e la prima immagine che abbiamo trasmesso è stata quella dell’arresto. Non abbiamo rincorso l’assassino né intralciato le indagini. La storia è chiusa e la raccontiamo perché ne siamo stati testimoni oculari».

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