Nel giorno del terzo anniversario della guerra in Ucraina, Donald Trump ha messo in chiaro che la sua linea per la conclusione del conflitto non prevede compromessi. Il tycoon ha chiarito che senza la firma da parte di Kiev dell'accordo per i minerali non si può procedere, mentre nelle stesse ore all'Onu gli Stati Uniti hanno snobbato l'Unione europea votando con la Russia contro l'integrità territoriale dell'Ucraina. Un doppio strappo al quale si aggiunge l'annuncio del presidente americano che nei colloqui con Vladimir Putin si stanno discutendo anche futuri patti economici tra Russia e Stati Uniti. Durante l’incontro con Macron nello Studio Ovale, Trump ha sostenuto che la guerra in Ucraina «potrebbe finire già entro qualche settimana» e ha annunciato che Zelensky sarà suo ospite nella capitale americana «questa settimana o la prossima». Ma sarebbe imminente anche un incontro con il leader del Cremlino. Intanto, Ursula von der Leyen ha detto che l'Europa accelererà sull'invio di armi a Kiev ed è pronta a sanzionare ulteriormente Mosca e poi ha annunciato che «l'Ue potrebbe diventare la casa dell'Ucraina anche prima del 2030».
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Il Consiglio dell’Onu adotta la risoluzione Usa
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato, con il sostegno della Russia, una risoluzione degli Stati Uniti che chiede una rapida pace in Ucraina, ma senza fare riferimento all'integrità territoriale del Paese, nonostante le obiezioni degli alleati europei di Kiev. La risoluzione, che «sollecita la fine del conflitto il prima possibile e invoca una pace duratura», ha ricevuto 10 voti a favore, tra cui quello della Russia, e nessuno contrario. I quattro paesi dell'Ue (Francia, Slovenia, Grecia, Danimarca) e il Regno Unito si sono astenuti.