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Il produttore Gianni Nunnari: “È la Pompei dei nostri tempi. L’aria è ormai irrespirabile”

3 ore fa 1
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«La situazione qui è disastrosa. Sembra di essere a Pompei». Sono le tre di notte a Los Angeles e Gianni Nunnari ci risponde via Whatsapp. Gli chiediamo come stanno lui, sua moglie Vanessa Hessler, modella e attrice (Natale a Miami), e i loro due figli di nove e tre anni. Nunnari, 65 anni, produttore - tra gli altri - di successi come Seven, 300, The Departed, Silence e Shutter Island, vive lì dal 1986. «Siamo appena tornati a casa nostra dove non c’è l’ordine tassativo ma il consiglio di evacuazione. Però siccome per motivi di sicurezza hanno tolto il gas dappertutto, rimanere è impossibile, anche perché l’aria è irrespirabile. Prenderemo le nostre cose e ci trasferiremo a Montecito Heights, a nord di L.A., aspettando gli eventi». La villa del produttore è a Malibu, la cittadina nella contea di Los Angeles affacciata sull’Oceano dove vivono tutte le star, al confine con Pacific Palisades, il quartiere dove è scoppiato l’incendio più esteso tra i diversi fuochi che stanno martoriando la metropoli. «Ci sono passato l’altro giorno e la scena è incredibile: il fuoco ha raso al suolo tutti gli edifici e sono rimasti in piedi solo i camini, le uniche strutture in pietra, perché qui il 90 per cento delle case è di legno, per resistere ai possibili terremoti. Mi sembrava una scena dei resti di Fort Alamo».

Le fiamme sono vicine a Malibu dove è bruciata la villa di Mel Gibson. Qual è la situazione lì?
«Casa mia è più in alto rispetto alla costa, vicino alla Pepperdine University. Questa zona era stata accerchiata dagli incendi tre settimane fa, quindi ora c’è meno bosco da bruciare, per questo forse qui il fenomeno è rallentato. Ma più giù la situazione è critica. L’altro giorno, per andare a prendere un amico in un ristorante, ho attraversato Malibu Beach e Carbon Beach, le spiagge di fronte alle quali ci sono le ville da 100 milioni di dollari di tutte le star e dei capi degli Studios. Ne sono rimaste in piedi veramente poche».

Chi ha perso la casa, tra i tuoi conoscenti?
«Anthony Hopkins, con cui ho appena lavorato in Those About to Die (serie tv su Prime Video, Ndr) ha visto andare in fumo la sua bellissima villa di Pacific Palisades. Un’ora fa, poi, mi ha scritto Jake Pushinsky, montatore con cui sto lavorando a un film su Enzo Ferrari diretto da Antoine Fuqua, per dirmi che la sua casa non c’è più: “Stiamo cercando di elaborare il lutto”. Le persone non se ne rendono conto, ma nulla sarà più come prima».

In che senso?
«Se va a fuoco una casa la ricostruisci, ma qui ci sarà da ricostruire un’intera città. Questo è un evento come le Torri Gemelle per New York o come l’avvento del Covid. Ci vorranno anni per riprendersi dal trauma».

Come sta reagendo Hollywood, si girano ancora i film?
«Tutti cercano di lavorare e andare avanti, ma a Los Angeles le produzioni sono veramente poche, perché i film ormai si girano altrove (per via degli incentivi, Ndr). Il problema però è che nell’area di Pacific Palisades c’erano tantissime agenzie di talent. Quindi se adesso chiami non ti risponde più nessuno. Hopkins è un privilegiato, come me, ma lì ci viveva anche gente normale, anche se il fuoco spazzando via tutto non fa distinzione di ceto».

In California gli incendi ci sono sempre stati. Vi siete spiegati il motivo di questi eventi eccezionali?
«Si parla del cambiamento climatico e probabilmente incide, anche perché a Los Angeles non piove da non so quanto tempo. L’altro problema è la presenza di questi venti fortissimi, i Santa Ana Winds, che sono caldi e raggiungono velocità anche di 160 chilometri l’ora, soffiando i tizzoni ardenti a grande distanza e rendendo più difficile spegnere gli incendi. Devi pregare che i tizzoni non atterrino sul tuo tetto».

Quali sono le previsioni?
«Negli ultimi giorni i venti si sono un po’ attenuati e i Canadair si sono potuti rialzare in volo per raccogliere acqua e gettarla sulle fiamme, ma i miei vicini di casa mi hanno detto che la prossima settimana sono ancora previsti venti forti. L’emergenza non è finita».

I giornali americani dicono che ci sono problemi con le assicurazioni…
«Casa mia è assicurata, come molte altre, ma al momento non si sa bene come finirà con la copertura dei danni, anche se Biden ha assicurato che il governo interverrà per fare da garante. Il problema però si pone in ottica futura».

Perché?
«Dopo questo evento, nessuno assicurerà più una casa contro gli incendi, esattamente come già è accaduto per i terremoti».

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