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Milano: caso Pifferi, avvocati scrivono a Viola 'procura non ha agito su fatti gravi'

5 mesi fa 9
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Milano, 26 mar. (Adnkronos) - La Camera penale di Milano indirizza una lettera aperta al procuratore capo Marcello Viola, dopo l'astensione del 4 marzo scorso, per chiedere "un confronto sereno, a viso aperto, tra avvocatura e magistratura milanesi, certi che il dialogo e la discussione su temi e problematiche comuni della giustizia siano la base per trovare soluzioni condivise, anche al fine di prevenire il ripetersi di fatti che riteniamo molto gravi, come quelli verificatisi nel processo a carico di Alessia Pifferi".

Nella lunga missiva si prende atto "della mancanza, allo stato, di iniziative dell'Ufficio (nemmeno dopo quella che è stata definita una 'requisitoria anticipata' posta in essere nell'udienza celebratasi lo stesso giorno dell'assemblea)" e si espongono tre principali questioni. Sulle iscrizioni delle notizie di reato e relative tempistiche, l'auspicio per superare "alcune delle patologie riscontrate negli anni" e che vi siano direttive "chiare e uniformi, che limitino la discrezionalità in fase d'iscrizione e che siano ispirate alla garanzia per gli indagati (e per i soggetti indagabili)", mentre sul tema dei fascicoli contenitore e degli stralci viene chiesto un confronto, "per valutare quali garanzie, in termini di assegnazioni e distribuzione dei fascicoli, siano in concreto previste per evitare prassi distorte che rischiano di creare 'eterni indagabili' e, ci consentirà la metafora, 'riserve di caccia'".

Il caso Pifferi, e il successivo fascicolo sulle psicologhe del carcere, pone anche il tema del conflitto di interesse. "Ci pare che fermo il divieto di auto-assegnazione (che ci auguriamo non trovi alcuna eccezione o elusione nemmeno attraverso meccanismi di stralcio), dovrebbe essere introdotta una regola che eviti il rischio di potenziali conflitti e che ponga il processo al riparo da possibili interferenze derivanti dalla titolarità d'indagini parallele".

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