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Prima di sparire per sempre, il 7 maggio 1983, Mirella Gregori rispose al citofono e decise di uscire di casa. Ma chi c'era dall'altra parte? «Sicuramente una persona che conosceva perché altrimenti non sarebbe mai scesa». Lo afferma Rossana Sommei, amica della comitiva di Centocelle nonché compagna di classe della ragazza scomparsa, ascoltata davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, aggiungendo che la ragazza «è scesa perché conosceva» chi ha citofonato ma chi possa essere stato a suonare «non lo so».
Mirella Gregori, cosa ha raccontato l'amica alla Commissione
Mirella «non era diffidente» ma «per dire anche alla madre "scendo un minuto", sicuramente era qualcuno che conosceva», ribadisce Sommei.
Nei giorni precedenti alla scomparsa, continua Sommei, Mirella «non era cambiata, era sempre uguale, solare, carina nei nostri confronti, era una bella persona». Quanto all'ultima volta che l'ha vista, Sommei ritiene possa essere stato a «a scuola, ma non ho notato che fosse diversa (dal solito ndr) quei giorni». Riguardo al gruppo e alle amicizie dell'epoca Sommei sottolinea: «Eravamo unite» e tra le ragazze alle quali Mirella era più legata c'erano anche «Simona (Bernardini ndr), Giovanna (Manetti ndr); eravamo un po' tutte amiche, frequentavamo lo stesso gruppo».
Quanto a Sonia De Vito (un'altra amica di Mirella ndr) Sommei ricorda che lei e Mirella avevano una «amicizia forte» e, replicando ai commissari, afferma anche di ricordare che Mirella le raccontò «che si recavano qualche volta alla casa al mare». «Io non conoscevo Sonia De Vito», sottolinea Sommei rispondendo ai commissari, e dopo la scomparsa non ho «mai parlato» con lei. Durante l'audizione Sommei racconta anche che dopo la scomparsa di Mirella «le nostre famiglie erano sconvolte, uscire era diventato un problema. Tra noi ci siamo fatte tante domande, ma c'è quasi un vuoto, non riusciamo a capire cosa sia successo».
Quanto alle ipotesi che si facevano Sommei sostiene che «si poteva ipotizzare che avesse altre frequentazioni che noi non sapevamo». Rispondendo alla domanda se fosse a conoscenza della simpatia che Mirella aveva per un certo Alessandro, nome usato anche da chi citofonò per farla scendere di casa, Sommei ricorda che in effetti Mirella «aveva un debole per questo ragazzo». E riguardo a chi altro potesse esserne al corrente conclude: «Se lo ha raccontato a noi lo avrà raccontato ad altri amici, tipo Sonia e amici che aveva al di fuori di noi».
Emanuela Orlandi, il caso del fascicolo vuoto
Intanto si apprende che la Commissione parlamentare di inchiesta presenterà una richiesta ufficiale all’Archivio centrale dello Stato per avere la documentazione dopo la scoperta di un fascicolo sul caso di Emanuela con la copertina, dei sommari ma per il resto vuoto. A quanto si apprende è stato deciso nel corso dell’Ufficio di presidenza della stessa Commissione di inchiesta che si è riunito oggi. Se confermato quanto già emerso durante un primo sopralluogo del presidente Andrea De Priamo, la Commissione si muoverà presso il ministero dell’Interno per chiedere notizie e la documentazione mancante.