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Philip Rogosky, è del produttore il cadavere trovato nel parco dell'Insugherata a Roma: era scomparso il 29 gennaio

7 mesi fa 9
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Dopo lunghe ricerche, Philip Rogosky è stato ritrovato senza vita nel parco dell'Insugherata, in zona Cassia - Tomba di Nerone. Il produttore cinematografico era scomparso a Roma circa 2 mesi fa dopo essere uscito di casa in via dei Coronari vicino a ponte Sant’Angelo. La città è stata tappezzata di volantini con il suo volto e del caso si è occupata anche la trasmissione Chi l'ha visto?”. È stato un frequentatore del parco, domenica mattina (24 marzo) a notare la sagoma coperta di vestiti ormai logori, nascosta solo in parte della vegetazione e con la testa avvolta in un sacchetto di plastica. Sul posto la polizia e i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che accertare il decesso.

Le prime ipotesi

In un primo momento non è stato semplice dare un nome al corpo senza vita: dopo aver constatato, però, che apparterrebbe a un uomo morto da almeno un mese, si è deciso di controllare tra le denunce di scomparsa registrate nella Capitale negli ultimi mesi. Pare si tratti di Philip Rogosky, ma non è ancora avvenuto il riconoscimento ufficiale da parte della famiglia. Saranno i risultati degli esami autoptici ad accertare le cause del decesso. Sono state richieste indagini scientifiche sul sacchetto di plastica ritrovato, sembrerebbe, intorno alla testa dell’uomo. «Gli indumenti e il cadavere stesso - precisano gli agenti - sono stati alterati dall’esposizione alle intemperie. Non solo, nel parco ci sono diversi animali che potrebbero aver ulteriormente compromesso le condizioni del cadavere. Lo stesso per la busta che è stata trovata intorno alla testa ma su cui ancora non siamo in grado di stabilire se sia stata la causa della morte. O se, addirittura, abbia coperto il volto in un momento successivo alla morte». 

Roma, cadavere trovato nel parco dell'Insugherata: la testa chiusa in un sacco di plastica

Il mistero della bombola di gas

Come riporta il Corriere della Sera, l'uomo sarebbe stato ritrovato con la testa infilata in una busta di plastica e un tubo collegato a una bombola di gas elio. Si attendono gli esiti dell'autopsia per capire se veramente Rogosky sia deceduto per soffocamento causato dalla busta di plastica chiusa al collo e dall'inalazione dell'elio. E anche da dove provenga la bombola trovata attaccata al tubo e su dove possa essere stata acquistata.

Il ritrovamento

«Stavo camminando nel parco, mi sono addentrato dall’ingresso di via Trionfale per alcuni metri quando ho notato quel corpo nascosto in parte dalla vegetazione. Ho capito subito che si trattava di un corpo senza vita, è stato terribile» ha riferito l’escursionista agli agenti poi intervenuti sul posto. Per tutta la mattinata di domenica gli investigatori hanno lavorato sul luogo del ritrovamento mentre l’ambulanza del 118 che era stata chiamata sul posto, è rientrata alla centrale operativa. 

La scomparsa 

Secondo le ricostruzioni, lunedì 29 gennaio Philip Rogosky è uscito intorno alle 9 del mattino dalla sua casa, in zona ponte Sant'Angelo, per una passeggiata. Da quel momento di lui si sono perse completamente le tracce, con il telefono che è risultato costantemente spento. Parenti e amici hanno subito sporto denuncia alle forze dell'ordine e un appello è stato lanciato anche dalla trasmissione Chi l'ha visto, che ha dato notizia sui social del triste ritrovamento: «Ritrovato purtroppo senza vita Philip, l’uomo scomparso a #Roma il 29 gennaio. E’ suo il corpo rinvenuto oggi nella Riserva Naturale dell’Insugherata, in zona Cassia. Condoglianze ai familiari e alla moglie, che aveva lanciato per lui appelli agli spettatori di “Chi l’ha visto?” e ringrazia tutti».

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