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La Guardia Costiera degli Stati Uniti sta esaminando più di una dozzina di container danneggiati, che potrebbero contenere materiali potenzialmente pericolosi, a bordo della nave che si è schiantata contro il Francis Scott Key Bridge di Baltimora, provocandone il crollo. Lo rivela un documento del governo americano ottenuto dalla Cnn e un funzionario statunitense. Dei 13 container danneggiati «alcuni hanno contenuti dei Centers for Disease Control and Prevention e/o di materiali pericolosi (Hazmat)» e si sta esaminando il carico per determinare cosa c'era a bordo ed eventuali rischi per la salute, ha dichiarato un funzionario statunitense.
Baltimora, lo schianto della nave contro il Key Bridge: il ponte crolla e le auto finiscono in acqua
Presumibilmente morti i sei operai dispersi
Sono presumibilmente morti i sei operai dispersi a seguito dell'incidente che ieri ha causato il crollo del ponte Francis Scott Key Bridge di Baltimora. A renderlo noto è stata la Guardia Costiera americana annunciando la sospensione delle ricerche di sopravvissuti. I sei dispersi erano impegnati in lavori di riparazione. Tra loro figurano cittadini di origine guatemalteca e messicana.
I dispersi
Tra i dispersi nel crollo del ponte di Baltimora ci sono anche un cittadino originario dell'Honduras, il 38enne Maynor Yassir Suazo Sandoval, e Miguel Luna, originario del Salvador. A darne notizia sono il fratello di Maynor, Martin, residente in Honduras, avvertito dai parenti di Baltimora, e CASA, un'organizzazione no-profit che aiuta le famiglie di immigrati. Maynor, ha raccontato il fratello, citato dalla Cnn, viveva negli Stati Uniti da 18 anni. Era originario di Azacualpa, sposato, padre di un figlio di 18 anni e di una figlia di 5. Era un imprenditore che aveva avviato una propria impresa di manutenzione. Miguel Luna, padre di tre figli, originario del Salvador, viveva nel Maryland da 19 anni. «È uscito di casa alle 18.30 per andare al lavoro e non è rientrato», si legge nella dichiarazione diffusa da CASA.
La nave cargo aveva superato controlli nel settembre 2023
La nave cargo Dalì è di proprietà della Grace Ocean PTE ed è stata ispezionata almeno 27 volte nei porti di tutto il mondo da quando è stata costruita nel 2015. Un'ispezione effettuata a giugno in un porto del Cile aveva identificato un problema con «la propulsione e i macchinari ausiliari», secondo il sistema Equasis che raccoglie e rende disponibili gratuitamente su internet le informazioni relative alla sicurezza e alla qualità delle navi dell'intera flotta mercantile mondiale. L'ispezione più recente era stata condotta dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti a New York il 13 settembre 2023. Secondo i dati, l'«esame standard» non aveva identificato alcuna anomalia. Un'ispezione condotta in Belgio nel luglio 2016 aveva stabilito invece la navigabilità della Dalì era compromessa dopo che questa aveva urtato un ormeggio utilizzato per le navi nel porto di Anversa, danneggiando lo scafo.