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«Uno tsunami di odio antiebraico». L'Anti-Defamation League - la maggiore organizzazione internazionale per l'antidiffamazione ebraica fondata nel 1913 a New York - lancia assieme all'Università di Tel Aviv l'allarme sul boom di casi di antisemitismo nel mondo, Italia inclusa, nell'anno appena trascorso.
Un aumento considerevole di episodi, denuncia il rapporto, in particolare dopo il 7 ottobre, quando si è registrata «la peggiore ondata di episodi dalla fine della Seconda guerra mondiale». In quella data di inizio ottobre Hamas riuscì a penetrare nel sud di Israele provocando più di 1.170 morti, principalmente civili. Un massacro che ha scatenato un'offensiva su vasta scala nella Striscia di Gaza che finora ha causato la morte di 34.683 persone, soprattutto civili, secondo Hamas.
Secondo il report i Paesi con più «incidenti antisemiti» rispetto al 2022 sono «Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Australia, Italia, Brasile e Messico». Da noi - i dati sono stati forniti dall'Osservatorio per l'antisemitismo del Cdec di Milano - i casi sono stati 241 nel 2022, quasi il doppio nell'anno successivo (454), di cui solo 216 tra ottobre e dicembre 2023. Di questi 454 incidenti, 259 sono avvenuti on line e 195 nel mondo reale. In questi ultimi è compreso anche «un assalto fisico» ad un un alunno ebreo in una scuola al grido di 'Palestina libera'.
Nel 2023 sono anche stati registrati 10 atti di vandalismo e 67 con graffiti, mentre nel 2022 erano stati rispettivamente 6 e 28.
«Questo rapporto - hanno sottolineato l'Adl e l'ateneo di Tel Aviv, che l'hanno diffuso in occasione del Giorno della Shoah in Israele - è un messaggero di cattive notizie. I dati raccolti dalle forze dell'ordine, agenzie governative, organizzazioni ebraiche e piattaforme mediatiche raccontano una storia dell'esistenza ebraica sotto minaccia crescente» nel mondo occidentale.
Il problema, sostiene il rapporto, non è solo la «fiammata» scatenata dal 7 ottobre ma anche i mesi precedenti all'attacco di Hamas in cui, senza «eventi eccezionali, la maggior parte dei Paesi con una significativa popolazione ebraica ha registrato un aumento nel numero di episodi di antisemitismo rispetto allo stesso periodo del 2022».
Ma «la guerra a Gaza - si aggiunge - ha contribuito a diffondere le fiamme di un incendio che era già fuori controllo». Il rapporto rileva inoltre l'impossibilità al momento attuale di tracciare in modo affidabile gli episodi di antisemitismo in Russia.
Un ampio saggio contenuto nello studio esamina la retorica antisemita del presidente russo Vladimir Putin e dei membri del suo entourage e rivela che «all'inizio del 2023, il rabbino capo di Mosca in esilio, Pinchas Goldschmidt, aveva lanciato un avvertimento agli ebrei a lasciare la Russia prima di diventare un capro espiatorio».