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Mentre circolano voci su un accordo di pace che potrebbe mettere fine alla guerra in Ucraina, i paesi Nato che confinano con la Russia temono che Putin possa sfruttare a proprio vantaggio un accordo mediato dal nuovo presidente Usa Trump. Se i combattimenti cesseranno e i soldati russi attualmente impantanati nell'Ucraina orientale non saranno più necessari, «centinaia di migliaia di soldati» saranno disponibili per Putin da impiegare altrove, ha dichiarato il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur, a Newsweek a margine del vertice sulla difesa dell'Istituo internazionale di studi strategici di Praga. La preoccupazione di Pevkur è che queste truppe possano finire oltre confine nel suo paese e in altri altri stati confinanti sul fianco orientale della Nato. «Un cessate il fuoco immediato metterebbe la Russia in una posizione di forza per cogliere l'opportunità di ricostruire le sue forze e lanciare un nuovo assalto all'Ucraina in futuro, oppure liberare tali forze per tornare ai confini con i paesi Nato», ha affermato William Freer, ricercatore in sicurezza nazionale presso il think tank Council on Geostrategy con sede nel Regno Unito. «I paesi lungo il fianco orientale della Nato sono stati alcuni dei più accaniti sostenitori dell'Ucraina», ha detto Freer a Newsweek . «Una Russia non più coinvolta nel pantano di un conflitto ad alta intensità potrebbe essere tentata di concentrare gli sforzi sull'intimidazione o la rottura con i i membri del fianco orientale della Nato e al suo interno».