Una mamma e le sue bambine in fuga dal rituale dell'infibulazione in Nigeria, grazie ad un'alleanza tutta femminile con la suocera e le cognate e in aperta sfida alla tradizione locale, sono arrivate in Italia e il Tribunale di Venezia ha riconosciuto loro lo stato di rifugiate. Lo riferisce il Gazzettino, spiegando che le tre sono state inserite in un percorso di accoglienza a Rovigo , ritenendo "fondato il pericolo di sottoposizione alla pratica".
"Mia suocera mi ha detto che non dovevo accettare perchè con quella operazione - ha spiegato la donna, che ora vive a Rovigo - avrebbero perso un po' di sangue per fare dei riti".
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