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"Si premurano di coinvolgere le nuove generazioni nelle manifestazioni violente, non solo in val di Susa". Lo ha ricostruito la pubblico ministero Manuela Pedrotta, che ha chiesto 88 anni di carcere per i vertici del movimento No Tav e del centro sociale Askatasuna di Torino
Gli irriducibili non si fanno problemi: in prima fila e a volto scoperto, partecipano agli scontri senza neppure provare a sfuggire al riconoscimento delle forze dell’ordine. Tanti altri, la maggior parte, fanno di tutto per camuffarsi ed essere irriconoscibili. Sono gli antagonisti No Tav. La frangia più impetuosa, estremista, aggressiva del movimento che, da anni, prova a fermare il cantiere per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione, in val di Susa. Spesso lo fa in modo violento, con decine di manifestazioni che si sono trasformate in guerriglia tra i sentieri della Valle negli ultimi anni.
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