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Saviano, crolla una palazzina: un?intera famiglia sepolta sotto le macerie. Morti due bambini di 4 e 6 anni e la loro mamma

2 ore fa 1
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Un lampo improvviso, seguito da un boato. Pochi minuti dopo le 7 di una tiepida domenica mattina di inizio autunno, una palazzina di due piani in via Tappia, a Saviano, in provincia di Napoli, si accartoccia su se stessa travolgendo sei persone: i componenti di un nucleo familiare composto da due coniugi, tre bimbi e un’anziana. A polverizzarla è una fuga di gas, subdola e maligna al punto da portarsi via la vita di tre persone, ferendone gravemente altre due e lasciando l’ultima nel limbo della categoria dei “dispersi”. Una tragedia.

L’ALLARME

Da quel momento inizia una spasmodica lotta contro il tempo per salvare eventuali superstiti. I primi ad arrivare - insieme ai vicini di questo villino incastonato all’interno della Masseria Carlona, circondata dalla campagna - sono due carabinieri del Radiomobile in servizio nella zona. Saranno proprio i due militari a lavorare a mani nude, perché al di sotto dei calcinacci si sentono lamenti e invocazioni d’aiuto. Segno che c’è ancora qualcuno in vita. Poco più di un’ora dopo, quando ormai l’area è stata isolata e sono giunti gli uomini della Protezione Civile e almeno sei squadre di pompieri, vengono estratti vivi Antonio Zotto, 40 anni, e l’ultimogenito Gennaro, di soli due anni. Un miracolo. Zotto - che al momento dell’esplosione si preparava ad uscire per raggiungere un supermercato di Nola dove lavora come salumiere - presenta ustioni di secondo e terzo grado su oltre il 65 per cento del corpo. Trasportato in eliambulanza al reparto “Grandi ustionati” del Cardarelli, verrà intubato. Resta in prognosi riservata. Ma il vero miracolo riguarda il piccolo di due anni, Gennaro, che ha riportato diverse contusioni: anche per lui, ricovero immediato all’ospedale pediatrico Santobono, dove i medici assicurano che non è in pericolo di vita.

LA RICERCA

Sul posto il sindaco Vincenzo Simonelli, con altri consiglieri comunali. Subito dopo, anche con l’ausilio dei cani molecolari, la ricerca degli altri componenti della famiglia prosegue. Mancano all’appello la mamma di Gennarino, Vincenza Spadafora di 41 anni, e altri due bambini: Autilia Pia e Giuseppe, rispettivamente di quattro e sei anni. Ma si cerca anche la nonna dei piccoli, Autilia, 80 anni, che abitava al piano rialzato.

È straziante la testimonianza del brigadiere Michele Conte - da oltre 35 anni nell’Arma - il primo ad intervenire con un collega e a scavare a mani nude: «Quando abbiamo sentito una voce dalle macerie che implorava aiuto non abbiamo esitato, iniziando a rimuovere ferri e blocchi di cemento. Fin quando abbiamo estratto il corpo dell’uomo: con un filo di voce, e il corpo piagato dalle ustioni, ci chiedeva di salvare i suoi cari ancora intrappolati. Subito dopo abbiamo trovato il corpicino del primogenito, di sei anni, purtroppo senza vita. A quel punto non ho retto all’emozione, e quando lo hanno avvolto in un lenzuolo bianco gli ho tenuto la manina che fuoriusciva dal telo, nell’istinto di proteggerlo e non farlo sentire solo fin quando è stato caricato sull’ambulanza. Ma lui, purtroppo, era già morto».

Seguono altre ore tesissime. Dalle macerie viene estratta morta anche Autilia Pia, schiacciata dalla massa di cemento implosa. Arriva il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che rimarrà fino a sera a coordinare le operazioni di soccorso. Anche lui è provato, di fronte a tanto scempio. La tensione è altissima. Presente anche il procuratore della Repubblica di Nola, Marco Del Gaudio, con il sostituto di turno: da domani saranno al lavoro per cercare di ricostruire il come e il perché di una simile tragedia. L’esplosione è stata così violenta da polverizzare anche le vetrate delle abitazioni confinanti: «Sembrava fosse esplosa una bomba», racconterà la signora Grazia, vicina di casa.

ULTIMO RITROVAMENTO

È una tragica corsa contro il tempo quella che si consuma tra le macerie di via Tappia con l’utilizzo, da parte dei vigili del fuoco, di sonde munite di telecamere e di un drone per proseguire nelle ricerche delle ultime due persone disperse. Solo poco prima delle 17 sotto un pilastro verrà scoperto il corpo senza vita di Vincenza. All’appello manca ancora la nonna ottantenne. Tutt’intorno si consuma lo strazio dei familiari: a cominciare da quello di Francesco, fratello di Vincenza, accorso a Saviano da Firenze dove lavora. Nel tardo pomeriggio, da New York dove si trova per l’Assemblea generale dell’Onu, la premier Giorgia Meloni telefonerà al sindaco di Saviano e a quello dell’area metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, per esprimere al primo cittadino e ai parenti delle vittime e alle altre famiglie coinvolte «il proprio cordoglio e quello del Governo per il tragico incidente accaduto», assicurando «la vicinanza delle istituzioni nazionali alle amministrazioni locali e il ringraziamento a tutti i soccorritori».

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